Demografica
9:00 pm, 27 Giugno 23 calendario
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“Demografica”, il focus di Adnkronos sulla natalità

Di: Redazione Metronews
"Demografica"
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L’Italia non è un paese per giovani, ma la rotta si può invertire. È l’obiettivo di “Demografica”, il focus permanente che Adnkronos, forte dei suoi 60 anni appena compiuti, ha inaugurato ieri presso il Palazzo dell’Informazione a Roma.

“Demografica”, il focus di Adnkronos sulla natalità

Un convegno che è solo il primo appuntamento di un progetto editoriale più ampio sulla natalità e che ha ricevuto il saluto del Presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Desidero ringraziare l’Adnkronos per aver voluto organizzare questa iniziativa e aver scelto di dar vita ad un nuovo progetto editoriale e informativo interamente dedicato alla famiglia e alla natalità, due temi che stanno particolare alla sottoscritta e al Governo». Per Meloni è tempo di superare «l’inverno demografico. “Il Governo c’è ed è pronto a fare la sua parte ».

Solo per citare alcuni dei dati presentati ieri, in Italia i giovani sono solo il 27% della popolazione. La crisi delle nascite ci dice che in Italia mancano 7 milioni di bambini. La Francia fino a pochi anni fa era nelle stesse condizioni, ma ha adottato politiche a sostegno delle lavoratrici e delle madri. Fare questo in Italia non si traduce in un aumento dell’occupazione nell’immediato, perché occorrerà tempo per avere le nuove generazioni in età lavorativa, ma senza interventi immediati sarà ancora più difficile tornare a essere produttivi e competitivi.

Il ministro Schillaci: «Negli ultimi 30 anni le morti superano le nascite»

«Dal 1993, ogni anno in Italia il numero dei decessi supera quello dei neonati, con una tendenza in peggioramento. Sappiamo che si tratta di un fenomeno determinato da fattori sociali, economici e culturali, che però presenta anche un profilo sanitario, su cui incidono una scarsa conoscenza da parte della popolazione in materia di salute riproduttiva, in particolare per quanto attiene all’impatto dell’età e degli stili di vita, e le difficoltà di accesso a terapie efficaci per l’infertilità». Lo ha scritto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel messaggio inviato a “Demografica”.

«Il ministero della Salute – sottolinea Schillaci – mira a promuovere l’empowerment del cittadino, anche con campagne di informazione mirate, e a migliorare l’accesso alla diagnostica e alle terapie. Attraverso i nuovi Lea e un ampio programma di investimenti puntiamo a garantire cure omogenee sul territorio nazionale, a migliorare e sostenere ulteriormente il Percorso nascita e a potenziare l’assistenza fornita dal Servizio sanitario nazionale per rispondere in modo adeguato ai bisogni dei prossimi anni», ha concluso il ministro.

Il sondaggio: italiani consapevoli della crisi demografica

Gli italiani sono consapevoli e preoccupati per la crisi demografica del nostro Paese, convinti che si facciano meno figli a causa delle condizioni economiche. Lo rivela il sondaggio di EMG Different, realizzato in concomitanza con “Demografica”.

Ben 8 italiani su 10 del campione rappresentativo intervistato (1.500 persone) sono bene informati sulla crisi demografica e sulle sue implicazioni in ambito sociale ed economico. Alla consapevolezza corrisponde anche preoccupazione: il 76% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza preoccupato soprattutto per il crescente invecchiamento del Paese (51%) e per il rallentamento della crescita economica (40%).

Sulle cause della crisi, prevalgono in maniera evidente le condizioni economiche. Perché non si fanno figli? Per il 37% la colpa è dell’aumento del costo della vita. Il 35% la attribuisce alla precarietà del lavoro, ma pesano anche le basse retribuzioni (29%) e la carenza di servizi per i figli (28%). Molti, inoltre, addebitano le ragioni del basso indice di natalità alle difficoltà di conciliare lavoro e famiglia e, in alcuni casi, anche alla scelta delle donne o delle coppie di avere figli in età sempre più matura (18%).

Intervenire è una necessità non più procrastinabile per l’82% degli intervistati. In cima alle priorità emerge l’incremento delle strutture pubbliche per la prima infanzia (35%), seguito dalla necessità di maggiori aiuti economici per famiglie con figli (31%) e sostegno alle donne per conciliare lavoro e famiglia (29%).

Il ventaglio delle proposte di intervento emerse contempla anche l’incentivazione del lavoro femminile, accessi agevolati al mercato immobiliare, maggiore collaborazione degli uomini nella cura della casa e dei figli.
Secondo «il nostro sondaggio risulta evidente che la stragrande maggioranza degli intervistati è consapevole di questa emergenza.  Ma è altrettanto evidente che c’è molto da discutere sulle soluzioni. Per gli italiani insomma è arrivato il momento di intervenire». Lo ha detto Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg Different. Il dibattito di “Demografica” e i dati del sondaggio per Masia «potrebbero offrire un contributo utile ai decisori pubblici».

Fontana: «L’immigrazione non è l’unica soluzione»

«Il problema della natalità dovrebbe essere affrontato a livello di sistema Europa, perché il vecchio continente sta soffrendo molto rispetto al resto del mondo. Stiamo portando avanti iniziative per favorire la famiglia e una maggiore natalità, come il fondo per le politiche familiari e il sostegno al pagamento dei canoni per i genitori separati. Iniziative che vanno ad agevolare la famiglia, la natalità, per mettere le donne in condizione di svolgere il ruolo di moglie, mamma e lavoratrice». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nel corso del convegno.

«Altre iniziative sono in programma, come la legge sui giovani, dare più stimoli e incentivi, per favorire il lavoro, l’impegno, la formazione, per dare entusiasmo a una parte di popolazione che si sente abbandonata. Un altro tipo di politiche che stiamo portando avanti è la politica del controesodo per finanziare iniziative politiche, interventi che lasciamo decidere ai territori. Sono stati finanziati interventi per agevolare il ripopolamento o scongiurare l’abbandono dei territori. Siamo convinti ci siano risorse per poter rilanciare la natalità nel nostro Paese. Crediamo che l’immigrazione possa essere una delle soluzioni ma non deve essere l’unica soluzione, dobbiamo cercare di trovare soluzioni all’interno, non aspettare arrivino da altri», ha concluso Fontana.

27 Giugno 2023
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