Torino
5:58 pm, 12 Maggio 23 calendario

Appello dei sindaci per i figli delle coppie gay. Fuori flash mob dei Pro Vita

Di: Redazione Metronews
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Da una parte oltre 300 sindaci e amministratori locali che hanno risposto all’appello di Torino partecipando  all’assemblea “Le città dei diritti” per chiedere maggiori diritti per le famiglie omogenitoriali.  Dall’altra parte i Pro Vita e Fratelli d’Italia a manifestare contro i sindaci stessi, rei, sedono loro, di promuovere l’utero in affitto. In mezzo famiglie e bambini  in un limbo dopo lo stop richiesto dalle Prefetture su indicazione del Viminale alle trascrizioni dei figli delle coppie gay in vari comuni italiani.

Al teatro Carignano il padrone di casa, il sindaco Stefano Lo Russo, ha spiegato che «l’utero in affitto non è l’oggetto dell’iniziativa di oggi, non è un tema: la destra usa l’argomento per impedire la nostra discussione, cioè dare certezza giuridica ai bambini». Il tema è un altro: «Nel nostro Paese i figli delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti degli altri. Ciò è iniquo, quindi bisogna sollecitare su quello che ha già detto la Corte Costituzionale ovvero che il Parlamento deve dare un quadro normativo certo per introdurre in Italia il matrimonio egualitario. Sono maturi i tempi».  Sul palco, accanto a lui, Roberto Gualtieri, mentre collegati in video quelli di Milano, Giuseppe Sala; di Bologna, Matteo Lepore; di Firenze, Dario Nardella; di Napoli, Gaetano Manfredi; di Bari, Antonio Decaro.

Zagrebelsky invita i sindaci alla disobbedienza civile

Se il Parlamento finora è stato inerte, la spinta ora viene dal basso, dagli amministratori ed è questo l’appello che parte dal Teatro Carignano: porre fine al vuoto legislativo che priva di uno dei due genitori i figli delle coppie gay, con alcuni punti fermi: matrimonio egualitario, diritto di adozioni e riconoscimento anagrafico per i figli delle coppie omogenitoriali.  Un appello condiviso da tutti i sindaci intervenuti o in presenza o in video, su cui si è levato l’invito del costituzionalista Vladimiro Zagrebelsky alla disobbedienza civile:«C’è un mezzo giuridico, previsto e ammesso dalla Costituzione, che è la disobbedienza civile che vuol dire per i sindaci registrare i figli di queste coppie. Un sindaco registra poi viene l’intimazione delle autorità di governo che impongono la cancellazione dal registro di stato civile e allora si impugna questo provvedimento e si va alla Corte Costituzionale. Questo è accaduto molte volte nel Paese proprio in tema di diritti fondamentali e contro leggi ingiuste» . Per parte sua il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato che trascriverà il certificato di una bimba figlia di due mamme straniere, «non possiamo però continuare a portare i bambini in tribunale». «Noi siamo sindaci, rappresentiamo i cittadini e tocchiamo con mano una situazione non più sostenibile. Io mi vergogno quando vado in Europa e devo spiegare che in Italia è illegale quello che negli altri Paesi è normale: è faticoso e lo trovo umiliante. Tanto più che la sensibilità è ormai totalmente matura».  Il sindaco di Milano Beppe Sala ha sottolineato le responsabilità della sinistra nel non promuovere finora con sufficiente forza un processo legislativo che metta fine alle discriminazioni. Mentre il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio De Caro ha ricordato la pretestuosità del tema dell’utero in affitto: secondo le statistiche «l’80% della maternità surrogata è praticata da coppie eterosessuali all’estero a cui nessuno chiede al momento della trascrizione come è nato il bambino mentre non viene fatta la trascrizione nel momento in cui la coppia è omosessuale. Credo sia un pregiudizio rispetto al quale non possiamo stare fermi».  Presenti all’iniziativa anche attivisti come Vladmir Luxuria, Paolo Hutter e la coppia Paola Turci e Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e ex parlamentare di Forza Italia che ha attaccato la destra al governo: «Il rischio è che questo tema con gli omofobi al governo diventi ancora di più un tema di un colore politico preciso, di sinistra, invece non lo è. Indipendentemente dai valori politici, questo è un tema che dovrebbe essere abbracciato da tutti perché ne va della pace sociale e ha valore civile e morale».

 

La protesta Pro-Vita contro l’assemblea dei sindaci sui diritti delle coppie omogenitoriali
12 Maggio 2023
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