A Parigi un referendum sui monopattini sharing in città

A Parigi giunge al pettine lo scontro sui monopattini in ambiente urbano. I residenti della capitale francese potranno votare se mantenere o meno i mezzi elettrici self-service in un referendum domenica 2 aprile. Lo ha annunciato la sindaca Anne Hidalgo in un incontro con i lettori di Le Parisien. Il referendum semplificato si terrà «nei seggi elettorali, sulla base di schede elettorali e dovrà rispondere a una domanda molto semplice: continuiamo o no con i monopattini self-service?». L’ex candidata presidenziale del partito socialista propende per lo stop. «Ma rispetterò il voto dei parigini», ha detto. Una recente consultazione dei parigini ha mostrato che l’argomento è «molto divisivo». Alla fine di settembre, l’ufficio della sindaca ha minacciato i tre operatori, Lime, Dott e Tier, che hanno una flotta totale di 15.000 veicoli, di non rinnovare il contratto che scade alla fine di marzo. Tra incidenti e utenti che viaggiano in due o sui marciapiedi, disseminati di monopattini parcheggiati male, Parigi si interroga sul «rapporto costi/benefici» dei monopattini, oltre che sul loro «costo ambientale», ha dichiarato David Belliard, delegato alla mobilità e alle strade. Il dibattito non riguarda i mezzi dei privati, per i quali «non c’è alcuna preoccupazione», ha precisato Hidalgo. Ma il self-service, o free-floating, «non è rispettoso dell’ambiente» e «i dipendenti di queste aziende non sono adeguatamente tutelati» in termini sociali.

A Parigi si va al voto in primavera

Cogliendo la palla al balzo, il ministro italiano delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha lanciato molto più prosaicamente su Instagram una sua “consultazione” sul tema. «Il dibattito avviato sul contrasto al monopattino selvaggio – scrive il vice premier – sta coinvolgendo città importanti come Firenze, dove da oltre un anno si discute dell’obbligatorietà del casco, e capitali europee come Parigi, che ha appena annunciato un referendum sull’eventuale blocco dei monopattini in sharing. Ieri su Instagram, su oltre tremila persone che hanno risposto, quasi 8 su 10 si sono detti favorevoli a proibire la libera vendita, senza controllo, di quei pericolosi monopattini non a norma che possono sfrecciare anche a 60 km/h, diventando fonte di gravi incidenti. Voi cosa ne pensate?». Ma Salvini spiega che il Mit sta già lavorando «perchè alcuni mezzi a due ruote come i monopattini, che troppo spesso sfrecciano senza regole, limiti e controlli ovunque, raggiungendo anche velocità elevate e pericolose, non possano più essere venduti e acquistati. Il limite di 20 km orari a cui viaggiano i monopattini a noleggio, dovrà essere il massimo di velocità oltre il quale non si possano più vendere o acquistare. Insieme ad un controllo sulla velocità, sono in corso approfondimenti sui temi del casco, dell’immatricolazione e della targa. La sicurezza viene prima del business».