Roma
7:14 pm, 19 Gennaio 23 calendario
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Falsi incidenti, vere truffe: quattro arresti, nei guai anche medici

Di: Redazione Metronews
Falsi incidenti vere truffe
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Mettevano in scena falsi incidenti, ma le truffe erano vere. I carabinieri hanno disposto gli arresti domiciliari per quattro persone. Nei guai anche medici compiacenti. Per quattro di loro è scattata la sospensione, altri quattro sono indagati.

Falsi incidenti, vere truffe: quattro arresti, nei guai anche medici

Quattro persone arrestate e quattro medici sospesi per accuse che vanno, a vario titolo e a seconda delle posizioni, dall’associazione a delinquere alle frodi ai danni di assicurazioni, passando per la corruzione. È il risultato di un’operazione dei carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Roma Centro, che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma, su richiesta della procura. Per quattro medici di pronto soccorso è stata emessa la sospensione dal pubblico servizio per periodi di 6 e 12 mesi.

L’indagine, che si è avvalsa dell’indispensabile strumento delle intercettazioni telefoniche, ha consentito di raccogliere gravi indizi a carico di alcuni avvocati e medici di pronto soccorso in servizio presso alcuni dei principali ospedali della Capitale. Sarebbero stati disposti a certificare falsamente gravi lesioni patite dalle persone coinvolte, su cui l’organizzazione poteva contare.

Gli “attori” pagati fino a 500 euro

La consistenza dei proventi ottenuti grazie ai finti incidenti stradali, dovuta in larga misura ai risarcimenti delle lesioni inesistenti, dava luogo a liquidazioni comprese tra i 10mila e i 20mila euro. I vari membri del sodalizio, inclusi medici e “attori”, venivano remunerati, anche in base a un «tariffario» con compensi variabili dai 300 ai 500 euro per sinistro.

L’indagine ha consentito di raccogliere elementi indiziari circa la falsità di oltre 50 incidenti stradali, ai quali avrebbero preso parte, anche occasionalmente, più di 250 soggetti. Il danno economico che si stima sia stato arrecato alle compagnie assicurative, che hanno fornito piena collaborazione nell’indagine per le truffe ai loro danni, è quantificabile, per difetto, in oltre 2 milioni di euro.

Le indagini: «Per gli indagati le truffe erano una vera e propria attività lavorativa»

Le accuse del pm Francesco Cascini sono quelle di associazione per delinquere, frodi ai danni di assicurazioni, corruzione. L’ordinanza riporta come gli indagati «con notevole spregiudicatezza e scaltrezza hanno promosso ed organizzato l’associazione oggetto di indagine dedicandosi quotidianamente alla pianificazione di falsi sinistri stradali». Erano alla continua «ricerca di “attori” e messi» che coinvolgevano nei falsi sinistri». Inoltre intrecciavano «rapporti con medici compiacenti in servizio presso strutture private e/o pubbliche». Infine seguivano «tutte le pratiche con le assicurazioni cui venivano richiesti rimborsi». Due dei medici ortopedici lavoravano negli ospedali Santo Spirito e Sandro Pertini. Le strutture sanitarie sono estranee alla vicenda.

Gli indagati: «Mi trovi qualcuno per quella parte a teatro?»

«Allora praticamente volevo sapere se mi avevi trovato qualcuno per… per fare quella parte a teatro…». Così parlavano due degli indagati nell’inchiesta. L’intercettazione telefonica è contenuta nell’ordinanza. «Era per la parte… stavolta da protagonista, lì a teatro! capito?», si legge ancora. L’indagine ha documentato anche il passaggio di denaro, in una busta, tra gli organizzatori della truffa e i medici compiacenti. Immagine finita negli atti dell’inchiesta.

19 Gennaio 2023
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