Cinghiali catturati a Villa Pamhilj, insorgono gli animalisti

Insorgono gli animalisti, preoccupati per la sorte dei cinghiali catturati ieri a Villa Pamphilj. Secondo la procedura gli ungulati vanno abbattuti entro 48 ore, se positivi alla peste suina, per prevenire il diffondersi della malattia.

Cinghiali catturati a Villa Pamhilj, insorgono gli animalisti

Alla fine ieri non c’è stata la temuta esecuzione sul posto. La Asl di competenza territoriale e la Polizia provinciale di Roma, con l’ausilio esterno di Polizia locale di Roma Capitale e carabinieri per regolare il traffico automobilistico e pedonale in zona, hanno portato a termine con successo – dal loro punto di vista – la battuta di caccia al cinghiale ieri a Villa Pamphilj.

Gli esemplari nel mirino sono tre cuccioli e tre adulti. Non si sa se tra loro ci sia una matriarca. I cinghiali sono stati Poi sono stati catturati e sedati. Sono poi stati trasferiti in una struttura dove sono in corso analisi veterinarie per accertare se abbiano, tutti o qualcuno di loro, la peste suina. In caso affermativo si procederà alla soppressione.

L’Oipa chiede l’accesso agli atti

Ora si cerca di capire dove gli 11 cinghiali, tra grandi e piccoli, siano stati portati. L’Oipa ha formalizzato con una mail Pec agli enti coinvolti la richiesta di accesso agli atti, ma – viene fatto rilevare alla stessa associazione – i destinatari hanno 30 giorni di tempo per rispondere… E nel frattempo può anche accadere che i cinghiali siano soppressi in quanto – come da certificazione veterinaria che dovrà però essere prodotta negli atti ufficiali accessibili – affetti da peste suina o altre patologie che possano rappresentare un rischio per la salute animale e pubblica.

«Ci dicano dove ora sono gli 11 cinghiali – sottolinea l’avvocato Alessandro Piacenza, legale dell’Oipa, oltre che responsabile del settore fauna selvatica della stessa associazione – e se qualcosa non sarà stato fatto in termini di legge, qualcuno ne dovrà rispondere nelle sedi dovute, quella penale compresa».