Torino
5:21 pm, 18 Gennaio 23 calendario
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Uccise il padre e fu assolto. In appello la richiesta perché testimoni

Di: Redazione Metronews
Uccise il padre e fu assolto
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Alex Pompa è il ragazzo di Collegno, oggi 21enne, che il 4 aprile 2020 uccise il padre. Fu assolto in primo grado. Oggi con l’avvio del processo d’appello, c’è la richiesta della Corte perché testimoni di nuovo. «Non sarà facile. Preferirei non essere qui», ha spiegato l’imputato.

Uccise il padre e fu assolto. In appello la richiesta perché testimoni

Erano circa le 22 del 30 aprile 2020. La famiglia Pompa era a tavola quando all’improvviso il capofamiglia, Giuseppe, iniziò a minacciare fisicamente e verbalmente la moglie, Maria Catoia. L’uomo, un operaio di 52 anni, aveva visto nel pomeriggio un collega della donna appoggiarle una mano sulla spalla durante il turno di lavoro in un supermercato. Un gesto innocente, che Giuseppe Pompa travisò, fino alla tragica lite degenerata nell’omicidio per mano del figlio, allora appena 18enne.

Questa mattina la corte d’appello ha chiesto ad Alex Pompa di ripercorrere non solo i tragici fatti di quella sera, ma anche tutti i precedenti episodi di violenze e abusi che il padre dell’imputato avrebbe commesso negli anni. Il ragazzo, assistito dall’avvocato Claudio Strata, potrebbe anche rifiutarsi in quanto imputato per omicidio volontario nel secondo grado di giudizio.

Non ci sarà solo lui sul banco dei testimoni. I giudici della corte d’appello hanno convocato anche la madre di Alex Pompa, il fratello maggiiore del ragazzo, Loris, e il fratello del defunto, Michele Pompa. Ooltre a loro la corte ha chiamato a ripercorrere i fatti anche il medico legale e i consulenti tecnici per un totale di 14 testimonianze.

La ricostruzione e la contestazione dell’accusa

In primo grado i giudici stabilirono che Alex Pompa agì per difendere la madre, che si era chiusa in bagno terrorizzata, se stesso, e il fratello. Quest’ultimo aveva chiesto aiuto per telefono allo zio Michele, fratello di Giuseppe Pompa, che però non intervenne. «Ho preso un coltello, ho reagito e mi sa che l’ho ammazzato. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, ero sicuro che ci avrebbe ucciso tutti», dichiarò Alex Pompa dopo il delitto.

Il pm Alessandro Aghemo contesta però la legittima difesa. In primo grado aveva chiesto per Alex Pompa una condanna a 14 anni. In primo grado era emerso che Il ragazzo aveva inferto 34 coltellate al padre, 15 alla schiena, utilizzando non uno ma sei coltelli. Il pubblico ministero sostiene inoltre che Giuseppe Pompa aveva sì più volte manifestato reazioni e comportamenti minacciosi nei confronti della moglie e dei figli, me che queste manifestazioni erano sempre state solo verbali.

Oggi Alex è iscritto all’università, alla facoltà di Scienze della Comunicazione, e lavora come receptionist in un albergo. Il 22 ci sarà la prossima udienza di un processo che potrebbe ribaltare la sentenza di assoluzione.

18 Gennaio 2023
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