Iran
7:30 pm, 15 Gennaio 23 calendario

Iran, le condanne dell’Ue per l’esecuzione di Akbari

Di: Redazione Metronews
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IRAN Proseguono le condanne a morte e la repressione in Iran così come proseguono le condanne politiche contro il regime.

La condanna di Borrell per l’esecuzione di Alireza Akbari

Dopo l’esecuzione della condanna a morte di Alireza Akbari, l’ex vice ministro della Difesa iraniano con cittadinanza britannica, l’Ue, attraverso l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, la definisce come uno «spaventoso precedente» e ribadisce il no all’applicazione della pena di morte «in qualsiasi circostanza».

L’esecuzione è avvenuta dopo che il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, aveva ammonito Teheran affinché non procedesse «con la brutale minaccia di esecuzione. Questa è un’azione politicamente motivata di un regime barbarico che non ha completamente rispetto della vita umana».

Il regime aveva postato un video nei giorni scorsi con la confessione di Akbari, ma mercoledì la Bbc aveva trasmesso un audio in cui il condannato affermava di essere stato torturato e costretto a confessare davanti alle telecamere crimini che non aveva commesso.

Borrell, in una nota, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di Akbari e la sua «piena solidarietà al Regno Unito».

«Un precedente spaventoso che l’Ue seguirà da vicino»

«L’esecuzione di un cittadino europeo è un precedente spaventoso che l’Ue seguirà da vicino», ha dichiarato l’Alto rappresentante, ribadendo che «la pena di morte viola il diritto inalienabile alla vita sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ed è la punizione più crudele, inumana e degradante».

Gelmini: «L’Italia non può restare a guardare»

Dura condanna anche da diverse forze politiche italiane tra cui Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione: «L’orrore senza fine della repressione iraniana ha raggiunto un punto di non ritorno. Dopo le condanne a morte di giovani iraniani, l’esecuzione di un cittadino con doppio passaporto britannico-iraniano, Alireza Akbari, ex viceministro accusato di spionaggio, è una sfida ulteriore alla comunità internazionale. L’Italia non può restare a guardare di fronte a questa barbarie e deve valutare di prendere iniziative simili a quelle che ha preso il governo britannico».

I dati della ong Hrana: 522 persone uccise

Secondo i dati forniti dalla ong Hrana, che si occupa di monitorare la situazione umanitaria nella Repubblica islamica, sono 522 le persone uccise in Iran dall’inizio delle proteste nel settembre scorso, dopo la morte di Mahsa Amini. Tra le vittime ci sono 70 minori e 68 uomini delle forze di sicurezza. Sarebbero 110 i detenuti che rischiano la pena di morte per il loro coinvolgimento nelle proteste contro il regime.

Rilasciato il professore polacco accusato di spionaggio

Intanto, il governo di Varsavia ha confermato il rilascio di un professore polacco, che era stato arrestato in Iran nel luglio scorso con l’accusa di spionaggio. Maciej Walczak era stato fermato insieme ad altri cittadini stranieri in un’operazione dei Pasdaran con l’accusa di lavorare per un’università «associata al regime sionista». Il ministero degli Esteri di Varsavia ha riferito che il professore è stato liberato ed “è rientrato in Polonia».

L’asse Iran-Russia

Si fa sempre più compatto l’asse Iran-Russia. Il deputato Shahriar Heidari, membro della commissione di Sicurezza nazionale e politica estera, ha riferito all’agenzia di stampa Tasnim che l’Iran riceverà in primavera caccia russi Su-35, missili ed elicotteri. Le forniture russe dovrebbero arrivare in coincidenza con l’inizio del nuovo anno persiano, il 21 marzo. L’Iran sta a sua volta rifornendo la Russia dei droni kamikaze utilizzati nella guerra in Ucraina.

 

15 Gennaio 2023
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