CONGO E’ di 17 morti  e 30 feriti il bilancio dell’esplosione causata da un ordigno esploso durante una funzione religiosa durante la quale si stavano celebrando dei battesimi in una Chiesa nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo. Lo ha riferito il governo, citato dai media locali. Ma il numero dei morti è destinato ad aumentare perché in quel momento nella chiesa c’erano molte persone.

L’attacco nella Chiesa di Kasindi

L’attacco è avvenuto a Kasindi-Luvirihya, cittadina al confine con l’Uganda, a 85 chilometri dalla città di Beni, nella provincia del Nord Kivu. La cittadina si trova proprio nella provincia in cui operano insieme forze congolesi e ugandesi che hanno lanciato una campagna contro le Adf, un gruppo che ha giurato fedeltà all’Isis. A loro,  ai ribelli islamisti ugandesi delle Forze democratiche alleate, il governo ha attribuito l’attacco anche se non  sarebbe ancora arrivata nessuna rivendicazione,

L’attentato è stato compiuto a due settimane di distanza da quando Papa Francesco arrivò nel Paese.

A Kasindi fu ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio

La città di Kasindi si trova nella provincia del Nord Kivu, la stessa dove due anni fa, il 22 febbraio del 2021, venne ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, insieme al carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo.

Il Governo accusa le Adf

Nel territorio sono presenti circa 160 formazioni ribelli nelle quali si sono arruolati oltre 20 mila combattenti nella guerra che si combatte per prendersi le materie prime come oro, cobalto, petrolio che rappresentano la grande ricchezza del Paese.

Le Adf sono nate nel 1995 in Uganda sotto la guida di un ex cattolico poi convertitosi all’Isla, Jamil Mukulu. Con il tempo, si sono radicate nei territori orientali, al confine con la Repubblica democratica del Congo.