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10:58 am, 7 Gennaio 23 calendario

Altri due impiccati. Ue inorridita: “Serve reazione dura contro Iran”

Di: Redazione Metronews
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In Iran altri due uomini sono stati giustiziati dopo essere stati giudicati colpevoli di aver ucciso un paramilitare nelle proteste scatenate dalla morte della 22enne Mahsa Amini.

Due impiccati

«Mohammad Mahdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini, i principali autori del crimine che ha portato al martirio di Rouhollah Ajamian, sono stati impiccati questa mattina» di sabato, ha riferito Mizan Online. I due uomini sono stati accusati di aver ucciso Ajamian, membro della milizia Bassidji, legata ai Guardiani della Rivoluzione, l’esercito ideologico dell’Iran. I fatti risalgono al 3 novembre scorso e sono avvenuti a Karaj, a ovest di Teheran. Il tribunale di primo grado ha condannato a morte i due uomini il 4 dicembre e il 3 gennaio la Corte suprema iraniana ha confermato le condanne a morte.

La Ue: “Iran metta fine a condanne a morte”

La Ue è “inorridita” dalle ultime due esecuzioni capitali in Iran, quelle di Mohammad Mehdi Karami e Seyyed Mohammad Hossein, arrestati e condannati a morte in relazione alle proteste in corso nel Paese. E’ quanto si legge in una nota del portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera europea, in cui si sottolinea che “questo è un altro segno della violenta repressione delle manifestazioni da parte delle autorità iraniane”.

L’Unione Europea invita ancora una volta le autorità iraniane a porre immediatamente fine alla pratica fortemente da condannare di imporre ed eseguire condanne a morte nei confronti dei manifestanti – prosegue la nota – L’Ue invita inoltre le autorità ad annullare senza indugio le recenti condanne a morte già pronunciate nel contesto delle proteste in corso e a garantire un giusto processo a tutti i detenuti”.
Infine l’Ue “ribadisce la ferma opposizione di principio all’uso della pena capitale in ogni momento e in ogni circostanza. La pena di morte è una pena crudele e disumana, che non funziona da deterrente al crimine e rappresenta un’inaccettabile negazione della dignità e dell’integrità umana. Inoltre, è una punizione definitiva che rende possibili errori giudiziari irreversibili”.

“Oggi ho chiesto una reazione europea e globale più forte al regime in Iran. Un regime che giustizia i cittadini che chiedono rispetto per le donne, la vita e la libertà. Un regime che fornisce droni usati per uccidere gli ucraini. Un regime che il mondo deve ritenere responsabile”. Lo scrive su twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, dopo le ultime due esecuzioni.

Khamenei, un nuovo capo della polizia nazionale

La Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha annunciato di aver nominato un nuovo capo della polizia nazionale per sostituire un generale il cui mandato era scaduto. La nomina arriva in un momento molto critico per il regime, alle prese con proteste in tutto il Paese, scatenate dalla morte di una giovane curda iraniana, Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre scorso in seguito al suo arresto da parte della polizia morale, che dipende dalla polizia nazionale.
In una lettera pubblicata sul suo sito web, Khamenei ha affermato di aver nominato il generale Ahmad-Reza Radan capo della polizia del Paese al posto del generale Hossein Ashtari, in carica dal 2015. «Con la fine della missione del generale (Hossein) Ashtari, esprimendo la mia gratitudine e apprezzamento per i suoi servizi, ti nomino comandante generale della polizia della Repubblica islamica dell’Iran», ha detto il leader supremo rivolgendosi al nuovo capo della polizia.

7 Gennaio 2023
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