Iran
10:43 am, 4 Gennaio 23 calendario

Iran, ucciso un Guardiano della rivoluzione

Di: Redazione Metronews
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IRAN Un esponente dei «Guardiani della rivoluzione», l’esercito morale della repubblica islamica, è stato ucciso in un agguato vicino a casa sua a Teheran. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale del regime, Irna. E lo conferma il portavoce della polizia, Ali Sabahi.

L’uomo, Qassam Fezalahi «è stato ucciso da quattro colpi sparati da sconosciuti», secondo la polizia citata da Irna. Secondo le prime informazioni dall’indagine in corso, «ci sono indizi di furti negli appartamenti intorno alla zona della sparatoria».

Il portavoce della polizia di Teheran, Ali Sabahi, ha dichiarato all’agenzia di stampa iraniana Tasnim, che Qasem Fezalahi è stato colpito da persone non identificate.

La Guardia rivoluzionaria e la milizia Basij sono state accusate della violenta repressione delle proteste in corso da settembre dopo la morte in carcere di Mahsa Amini, la donna iraniano-curda detenuta a Teheran per aver indossato il velo in modo scorretto.

Le manifestazioni non si fermano

Intanto, proseguono le manifestazioni delle donne e, ormai, anche degli uomini contro il regime. Manifestazioni che sfociano in arresti, torture e persone condannate alla pena di morte, alcune, addirittura, impiccate sulla pubblica piazza.

Le foto di Soleimani, ucciso nel 2020, bruciate in piazza

Ieri i manifestanti avevano bruciato foto e la statua dell’uomo chiave del regime degli ayatollah di Teheran, il generale Qassem Soleimani, capo della squadra d’elite per le operazioni più segrete: l’uomo era rimasto ucciso da un missile che aveva colpito l’automobile sulla quale viaggiava durante un raid aereo americano su Baghdad nel 2020. Nel corso la figura di queste proteste Soleimani è diventata un simbolo da combattere nelle proteste anti-regime.

Tajani: «Abbiamo chiesto di interrompere le esecuzioni»

Dopo l’appello del presidente della Repubblica, Mattarella, era sceso in campo anche il ministro degli esteri. «Abbiamo chiesto come governo italiano all’Iran di interrompere le esecuzioni e di aprire un dialogo con le donne e i manifestanti perché quello che sta succedendo è inaccettabile – affermava Antonio Tajani nei giorni scorsi. All’ambasciatore iraniano in Italia, convocato dallo stesso Tajani, «ho detto i sentimenti di indignazione per quanto succede nel Paese».

«Siamo disposti al dialogo sul nucleare», ma non si negozia sui diritti, ha rimarcato il ministro, «oltre al fatto che nessuno ha diritto di togliere a un altro la vita, ma quelle dei manifestanti sono anche condanne a morte sproporzionate».

 

 

 

 

 

4 Gennaio 2023
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