Roma
7:08 pm, 21 Dicembre 22 calendario
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Il pool antiterrorismo sul raid vandalico all’Appio

Di: Redazione Metronews
Raid Appio
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Il pool antiterrorismo della Procura di Roma indaga sul raid vandalico avvenuto tra sabato e domenica all’Appio. Gli investigatori non hanno dubbi: dietro i danneggiamenti c’è la mano degli anarchici.

Il pool antiterrorismo sul raid vandalico all’Appio

I pm hanno aperto un’indagine per «danneggiamento aggravato» in relazione alle scritte «Alfredo libero» (Cospito, ndr) e «No 41 bis» con la A cerchiata oltre che per i danni alle vetrate e ai bancomat di alcune banche e per i cassonetti dati alle fiamme. Il fascicolo, al momento senza indagati, è coordinato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, a capo del pool antiterrorismo.

Striscione alla Sapienza

Uno striscione rosso fuoco con scritto “41 bis=tortura” è stato esposto alla facoltà di Lettere dell’università La Sapienza di Roma dopo il caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da ottobre e ristretto al 41 bis confermato recentemente dal tribunale di Sorveglianza della Capitale. Ad esporre lo striscione, nella giornata di lunedì, sono stati i Collettivi organizzati de La Sapienza. La notizia è emersa solo oggi.

La campagna di proteste contro l’ergastolo e il carcere duro a Cospito

Il blitz vandalico all’Appio, lo striscione srotolato alla Sapienza, sono solo due degli ultimi episodi della campagna di anarchici e sinistra antagonista per protestare contro l’ergastolo e il regime di carcere duro nei confronti di Alfredo Cospito. Proteste e blitz che stanno interessando tutte le grandi città d’Italia.

La vicenda

Nato nel 1967a Pescara, Cospito, è stato condannato per strage. Un’accusa pesante arrivata al termine del processo per aver piazzato bombe a basso potenziale nella caserma dei Carabinieri di Fossano nel 2006. L’attentato non fece morti né feriti. Ma i giudici hanno applicato la norma dell’ergastolo considerando che l’imputato era recidivo. L’anarchico era stato anche condannato per l’attentato a colpi di pistola contro l’ad di Ansaldo Roberto Adinolfi, avvenuto nel maggio 2012.

I giudici lo hanno condannato all’ergastolo ostativo (non potrà lavorare fuori dal carcere, né ottenere permessi premio). Il regime del 41 bis, il carcere duro di solito destinato ai mafiosi, è stato inflitto a Cospito perché nel corso di ulteriori indagini è emerso che il leader anarchico del Fai manteneva rapporti epistolari con i militanti rimasti in libertà. Comunicazioni con l’ersterno che gli investigatori hanno giudicato come una minaccia alla sicurezza.

Alfredo Cospito, detenuto dal 2014, a ottobre ha iniziato uno sciopero della fame nel carcere di Sassari, dove è detenuto. Proprio due giorni fa il tribunale di sorveglianza di Roma, chiamato a esprimersi sulla pena inflitta all’anarchico, ha confermato il 41 bis nei suoi confronti per altri quattro anni.

 

21 Dicembre 2022
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