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5:30 pm, 18 Dicembre 22 calendario
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Cassonetti e bancomat bruciati all’Appio. L’ombra degli anarchici

Di: Redazione Metronews
Cassonetti bruciati anarchici
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C’è l’ombra degli anarchici dietro al raid che questa notte ha visto due cassonetti, e altrettanti sportelli bancomat e Atm bruciati all’Appio Latino. Gli autori del blitz hanno anche spaccato le vetrine di una filiale della Banca del credito cooperativo e quelle di un ufficio postale.

Cassonetti e bancomat bruciati all’Appio. L’ombra degli anarchici

Le fiamme, il crepitio dei vetri e l’odore acre del fumo hanno svegliato i residente dell’Appio Latino poco prima dell’una di notte. Chi si è affacciato ha visto alcune persone incappucciate illuminare il raid con torce e fumogeni rossi. Il blitz ha interessato via Numanzia, piazza Rosella, via Latina e via Macedonia. Su questa strada i cassonetti dei rifiuti sono stati messi al centro della carreggiata prina che venisse loro appiccato il fuoco.

I responsabili hanno lasciato dietro di loro una serie di scritte inequivocabili: “Alfredo libero”, “No 41 bis” e la A cerchiata, il simboli degli anarchici.

Sul posto sono accorsi i carabinieri e la polizia. Sono i militari a indagare sugli autori del raid, che sono riusciti a dileguarsi prima che arrivassero le forze dell’ordine.

Gli investigatori del Nucleo Radiomobile e della compagnia di piazza Dante sono già al lavoro sulle immagini delle telecamere di sicurezza, non solo degli istituti di credito colpiti.

Chi ha agito potrebbe aver scelto come via di fuga il parco della Caffarella, l’enorme polmone verde privo di recinzione e con sbocchi in diversi quartieri del quadrante sud est di Roma.

Il blitz per Alfredo Cospito

Le scritte lasciate sui muri condannano il regime di carcere duro (il 41 bis) nei confronti di Alfredo Cospito. L’uomo, nato a Pescara nel 1967 è considerato uno degli esponenti più importante della federazione Anarchica informale. Secondo i magistrati che lo hanno portato a processo è il responsabile dell’attentato all’allora amministratore delegato di Ansaldo Roberto Adinolfi, commesso a Genova nel 2012. Sarebbe anche l’ideatore di diversi attentati con esplosivo a basso potenziale indirizzati a caserme dei carabinieri, e amministratori carcerari, a partire dal 2003.

Cospito a luglio è stato condannato im Cassazione all’ergastolo ostativo con una pena pesantissima: strage contro la sicurezza dello stato. A ottobre ha iniziato lo sciopero della fame in carcere a Sassari, dove è detenuto. I suoi compagni hanno dato vita a diverse manifestazioni di protesta in diverse città d’Italia, spesso sfociate in scontri.

 

18 Dicembre 2022
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