Elon Musk spegne i cinguettii di diversi giornalisti

Twitter ha sospeso gli account di diversi giornalisti che avevano pubblicato dei post sugli spostamenti in tempo reale del proprietario del social, Elon Musk. Tra coloro che hanno visto i loro account sospesi ci sono giornalisti che lavorano per The New York Times (come Ryan Mac), Washington Post (Drew Harwell), CNN (Donie O’Sullivan)  e altri giornalisti.

Elon Musk difende la sua privacy

Prima di procedere a questa “epurazione” Musk su Twitter aveva accusato i giornalisti di condividere informazioni private sulla sua posizione, tracciando i suoi spostamenti aerei in tempo reale. Per questo Twitter ha sospeso l’account @elonjet che tracciava gli spostamenti dell’aereo privato di Musk. Alcuni dei profili sospesi, inoltre, avevano precedentemente twittato sulla sospensione dell’account @elonjet, aperto da uno studente ventenne e che tracciava gli spostamenti del jet di Musk (pare che il proprietario del social network abbia comunque prima contattato il ragazzo per tentare una “conciliazione”, offrendogli 5000 euro per far chiudere l’account).

La presenza delle informazioni sul jet continuavano ad essere presenti sull’altro social Mastodon, dove gli aggiornamenti sulla posizione di Musk continuavano indefessi.

Da qui il blocco dell’account Twitter della piattaforma. “Criticarmi tutto il giorno va benissimo, ma diffondere la mia posizione in tempo reale e mettere in pericolo la mia famiglia non lo è”, ha twittato Musk.

Non sono mancate le reazioni, chiaramente. Il Nyt per esempio ha chiesto spiegazioni ufficiali mentre la Cnn dichiarato di poter “rivalutare” la propria posizione sui i rapporti con Twitter. Il patron di Tesla e Twitter aveva recentemente denunciato l’attività di uno stalker nei confronti di uno dei suoi figli. «Mettere a rischio la sicurezza personale ma e della mia famiglia non è accettabile, quindi no alle informazioni in tempo reale sulla posizione geografica. Per quelle in differita nessun problema», ha detto Musk.