Teatro alla Scala
4:56 pm, 6 Dicembre 22 calendario

Prima alla Scala, scatta la gara di eleganza

Di: Redazione Metronews
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MODA La gara di eleganza scatterà tra meno di 24 ore, quando le signore delle grandi famiglie milanesi, star e dive dello star system si affronteranno a colpi di abiti da gran sera, scollature, acconciature elaborate, gioielli e pellicce per guadagnarsi la palma di “meglio vestita” alla Prima alla Scala.

Regola aurea dell’eleganza: sorprendere senza esagerare

Regola aurea: sorprendere senza esagerare. E soprattutto dimenticare il detto less is more. In 70 anni di 7 dicembre, che quest’anno aprirà la stagione scaligera con il Boris Godunov di Modest Musorgskij e un cast stellare di cantanti, capitanati dal russo Ildar Abdrazakov, di passi falsi e look sensazionali se ne sono visti parecchi. E se c’è chi preferisce essere chic cum judicio, come le sorelle Lavinia e Beatrice Borromeo, sempre senza sbavature, c’è chi preferisce rompere la tradizione e presentarsi con mise decisamente sopra le righe.

Dal look natalizio della Santanchè all’abito locandina di Sylvia Mantella

A proposito di eleganza (o quasi), indimenticabile il look natalizio sfoggiato da Daniela Santanchè, che nel 2015 viene bersagliata dai fotografi (e dai social) grazie al suo total green: gonna in raso, camicia, pellicciotto e papillon. Per certi versi, un successo. E lo stesso può dirsi della filantropa canadese Sylvia Mantella, che nel 2018, alla prima di Attila, spiazza tutti con il suo scenografico abito locandina firmato Dolce&Gabbana.

Del resto, il foyer del Piermarini di eccessi e sobrietà ne ha visti sfilare parecchi nel corso del tempo. E se negli anni ’50 a dettare stile sono le decane dell’alta sartoria italiana come Gigliola Curiel, che con le sue stoffe veste tutta la Milano bene, lo stesso può dirsi di Biki, al secolo Elvira Leonardi Bouyeur che contribuisce a rendere Maria Callas una diva glamour.

Alla Scala tra pellicce e gioielli

Alla Scala pellicce e gioielli non mancano mai. Anzi, per anni vanno a braccetto. Che dire di Liz Taylor e Richard Burton? Correva l’anno 1972. Lei, indimenticabile in total white con turbante, pelliccia di volpe bianca e una cascata di perle. Lui, magnetico ma senza effetti speciali con giacca e lupetto in maglia.

Carla Fracci, invece, ha sempre optato per il rigore del bianco vaniglia ma negli anni ’60 non ha mai disdegnato abitini con volant e scollo a barchetta. Ai piedi, neanche a dirlo, l’eleganza delle ballerine nella stessa tinta. E poi Renata Tebaldi, grande rivale di Maria Callas, che con le sue pellicce al polpaccio e le invidiabili spille gioiello appuntate sul tailleur ha fatto scorrere fiumi di inchiostro.

Il blitz di Marina Ripa di Meana

Per gli eccessi si devono però mettere in soffitta guanti lunghi di raso e crinoline e fare un tuffo negli anni ’90. E’ il 1998 quando a far vibrare i taccuini dei cronisti è l’indimenticabile blitz di Marina Ripa di Meana, che si presenta davanti al Teatro col seno al vento e la scritta blu di vernice: “No Fur”.

Valeria Marini, Alfonso Signorini e Dvora Ancona

Tra le habitué di quegli anni spicca anche Valeria Marini, che ancora oggi per la prima non disdegna abiti a sirena, nude look, gioielli e fiumi di pizzo.

Ma kimono, strascichi, tripudi di pizzo e di nero e smoking d’ordinanza (per lui) al Piermarini non sono mai mancati. Come nel 2016, quando alla prima di Madama Butterfly, gli invitati fanno a gara a colpi di mise eccentriche. Alcune decisamente vistose, come il lungo mantello rosso indossato da Alfonso Signorini sopra lo smoking, che rubò la scena a signore impellicciate e fasciate in abiti da sera. Nel foyer nessuna mise poteva reggere il paragone.

E che dire dell’abito fatto di mille lucine led indossato nel 2019 dal medico chirurgo estetico Dvora Ancona? Nel foyer c’è chi ancora lo ricorda.

L’eleganza in velluto nero dello scorso anno

Se è vero che l’anno scorso a trionfare sono stati un tripudio di velluto e di nero, tra i look più eleganti di sempre una menzione speciale la meritano Roberto Bolle in smoking total black firmato Dolce&Gabbana, ma anche, negli anni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, impeccabile in smoking, Diana Bracco, spesso con perle e in Valentino, e la moglie dell’ex sovrintendente Alexander Pereira, Daniela de Sousa, di mestiere stilista. Tre anni fa per lei è stata l’ultima Prima da “Lady Scala” ma la sua massima è passata agli annali: «Alla Scala bisogna mettere qualcosa che parli di noi», diceva. E con ragione. Chissà cosa vorranno dirci, quest’anno, tutte le altre invitate.

6 Dicembre 2022
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