“Aeroporti regionali? Servono un mix di soluzioni e snodi smart”
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Il gap di connettività delle aree remote del nostro paese? “Difficile immaginare di risolverlo pensando ad aeroporti rurali o regionali configurati così come li immaginiamo oggi. Queste aree vanno ricucite col tessuto trasportistico nazionale ed internazionale attraverso snodi smart e sostenibili, inquadrati in una logica di collegamento integrata con i grandi hub del Paese”. Lo ha detto Marco Troncone, ad di AdR, a Matera per il convegno sul ruolo e futuro degli aeroporti rurali in Europa.
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Aeroporti regionali e sfide
La soluzione passa invece per opportunità e sfide che il nuovo settore dei velivoli elettrici a decollo verticale può assicurare. “Ridurre questo gap attraverso le ricette già note – ha spiegato Troncone – oltre a confliggere con gli essenziali prerequisiti di sostenibilità, richiederebbe consistenti investimenti perché il sistema aeroportuale è molto complesso, capital intensive, con investimenti e spese operative che richiedono economie di scala consolidate. Un sistema che resta in equilibrio con soglie minime di passeggeri che si misurano in milioni e non migliaia di unità. Va abbandonato ‘il paradigma del “paese delle cento piste e del nessun aeroporto” a favore di una logica organica e funzionale, come peraltro il futuro Piano Nazionale degli Aeroporti correttamente prospetta”. Dunque, avverte Troncone, la via d’uscita deve passare attraverso un mix di soluzioni: alcune che valorizzano asset esistenti, come la mobilità elettrica terrestre e lo sviluppo dell’intermodalità treno-aereo, altre innovative come appunto l’utilizzo dei velivoli elettrici a decollo verticale. Proprio con questa logica si potranno auspicare progetti promossi localmente, da integrare poi in un sistema di pianificazione nazionale”. Lucrezia Montali
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