Lavoro
4:05 pm, 21 Settembre 22 calendario
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Altre due morti sul lavoro in Lombardia

Di: Redazione Metronews
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Altre due nuove morti sul lavoro in Lombardia. Oggi, a perdere la vita, sono stati due operai di origini egiziane di 25 e 29 nni, i cui corpi sono stati ritrovati in un container nel cantiere all’uscita della Galleria di Cernobbio, nel Comune di Moltrasio, in provincia di Como. A scoprirli i colleghi, che non li avevano visti tornare al lavoro. Nel container dove avevano passato la notte è stato trovato un braciere artigianale che i due operai hanno probabilmente acceso per scaldarsi. Fatale sarebbero state le esalazioni di monossido di carbonio. Inutili i tentativi si rianimarli da parte del personale del 118. Una terza persona, il 62enne che aveva trovato i corpi, è stata soccorsa in stato di choc. Sulle due morti indagano i carabinieri. Dalle prime indagini, i carabinieri hanno individuato almeno 4 livelli di subappalto dei lavori per la costruzione di villette di lusso.

Intanto però protesta dei sindacati: «Chi ha autorizzato gli operai a pernottare e/o soggiornare nel container? Per quale ditta prestavano attività lavorativa, erano assunti in regola?». Sono le domande che si pone Eloisa Dacquino di Uil Milano e Lombardia, che ha ricordato come «la relazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro ha evidenziato per la Lombardia il 65% di irregolarità riscontrate nelle aziende controllate e oltre 1700 violazioni su salute e sicurezza. Occorre intervenire subito per fermare le stragi nei luoghi di lavoro». Proprio contro questa «escalation quotidiana di morti sul lavoro», per domani dalle 9:30 Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una manifestazione davanti alla Prefettura di Como.

Morti alternanza scuola/lavoro, protesta degli studenti

Nelle stesse ore nelle quali si scoprivano i cadaveri a Como, a Milano la Rete degli Studenti protestava davanti alla sede di Assolombarda contro l’alternanza scuola-lavoro (Pcto), dopo la morte del giovane Giuliano De Seta, schiacciato da una lastra durante lo stage a Noventa di Piave in Veneto. Gli studenti hanno sparso vernice di colore rosso che ricorda il sangue e depositato  tre finte lapidi con i nomi dei tre ragazzi morti sul lavoro quest’anno durante i tirocini scolastici: Giuseppe, Lorenzo e appunto Giuliano.

«Stamattina – fa sapere la Rete Studenti Milano – siamo andati alla sede di Confindustria di Milano per ribadire un’ennesima volta che le ore di Pcto che siamo obbligati a fare non sono come le descrivono loro “conoscenza delle proprie propensioni, attività esperienziali/formative per lo sviluppo di competenze informatiche per la ricerca attiva, di competenze organizzative, di conoscenze della sicurezza sul lavoro, e di conoscenza delle competenze emergenti”».

«Le esperienze di alternanza che viviamo – prosegue il comunicato – non sono utili per lo sviluppo delle ricerche informatiche, né per migliorare eventuali competenze emergenti, ma in compenso inseriscono in maniera del tutto priva di controllo ragazzi che dovrebbero dedicarsi alla propria formazione in un mondo del lavoro dove la sicurezza non esiste, dove le cosiddette “morti bianche” aumentano di giorno in giorno, dove le aziende che dovrebbero subire controlli dell’Ispettorato per la sicurezza sul lavoro ricevono telefonate d’avvertimento da parte dallo stesso».

21 Settembre 2022
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