Roma
7:02 pm, 21 Settembre 22 calendario

Agguato a Tor Bella Monaca, condannato a 18 anni

Di: Redazione Metronews
Agguato a Tor Bella Monaca
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Agguato a Tor Bella Monaca, condannato a 18 anni Pietro Longo. Nell’ottobre del 2021 sparò contro un’auto. A bordo viaggiavano in quattro, tra cui una ragazzina di 14 anni.

Agguato a Tor Bella Monaca, condannato a 18 anni

Dovrà scontare 18 anni e 8 mesi. Questa la sentenza al termine del processo che si è celebrato oggi con rito abbreviato. Lui è Pietro Longo. La Squadra Mobile di Roma lo arrestò a novembre del 2021, un mese dopo i fatti.  A coordinare le indagini, la Direzione Distrettuale Antimafia dela Capitale. Gli investigatori fecero luce sull’agguato contro quattro ragazzi avvenuto in strada nel quartiere di Tor Bella Monaca.

La procura per Longo, accusato di tentato omicidio in concorso e porto abusivo di armi con l’aggravante del metodo mafioso, aveva chiesto una condanna a 14 anni.

I fatti

I fatti erano avvenuti la sera del 23 ottobre scorso quando, su viale di Tor Bella Monaca, una vettura di grossa cilindrata con a bordo due uomini bloccò a bordo strada una brusca manovra una Mercedes, a bordo della quale c’erano quattro giovani tra i quali una minore di 14 anni. Longo, secondo l’accusa, scese dall’auto e, insieme ad un complice rimasto ignoto, sparò diversi colpi di pistola verso gli occupanti della Mercedes, che riuscirono a sfuggire all’agguato e a rimanere miracolosamente illesi. I quattro infatti, mentre fuggivano in auto, vennero inseguiti a piedi dagli aggressori che continuarono a sparare, colpendo il parabrezza e il poggiatesta del sedile anteriore lato passeggero.

Le indagini

A meno di un mese dall’agguato, dalle indagini della Squadra Mobile si risalì a Pietro Longo, 28 anni, appartenente, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alla famiglia Longo, nota per essere a capo di una delle più importanti piazze di spaccio di via dell’Archeologia.

David Longo, fratello maggiore di Pietro, era stato arrestato pochi mesi prima sempre dalla Squadra Mobile di Roma per un tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. Lo raggiunse in seguito un’ulteriore ordinanza di custodia in carcere insieme ad altri 50 indagati. Le accuse erano associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, armi e sequestro di persona a scopo di estorsione. Secondo la polizia, l’agguato era diretto «ad affrancare il proprio potere in una zona contraddistinta da alta densità criminale».

21 Settembre 2022
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