Roma
4:10 pm, 18 Settembre 22 calendario

Reddito di cittadinanza e truffe, 111 denunce

Di: Redazione Metronews
Reddito di cittadinanza e truffe
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Reddito di cittadinanza e truffe, sono 111 le denunce che i carabinieri hanno effettuato a Roma nei confronti di altrettante persone appartenenti a 57 nuclei familiari. I militari della compagnia di Piazza Dante hanno indagato tra giugno e luglio del 2022. Gli investigatori hanno scoperto che i presunti truffatori hanno causato un danno all’erario pari a 250mila euro.

Reddito di cittadinanza e truffe, 111 denunce

I militari, attraverso la sinergia investigativa con il Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Roma e gli uffici territoriali dell’Inps, sotto il coordinamento investigativo della procura della Repubblica di Roma, hanno vagliato le posizioni di circa 350 percettori, verificando i requisiti richiesti. Sono emerse molteplici irregolarità.
Il lavoro investigativo condotto dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Roma Piazza Dante, nell’arco di un anno (da settembre 2021), ha portato alla denuncia di 399 persone: 353 per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, per un totale di 1.815.805 euro e altre 46 per l’indebita percezione del reddito di emergenza, per un totale di euro 77.060.

La polemica politica

La notizia di cronaca alimenta la polemica politica. In vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre il reddito di cittadinanza accende gli animi tra i leader politici che lo sostengono e quelli che vorrebbero abolirlo.

«Tutti fanno la guerra ai poveri, il boicottaggio ai percettori del reddito di cittadinanza accomuna tutte le forze politiche. In questi giorni ho incontrato tanti percettori di reddito, da Nord a Sud del paese, mi chiedono di aiutarli a restituirgli la dignità sociale». Così il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo oggi a margine del suo comizio a Palermo in Piazza Verdi.

«Giuseppe Conte non fa politica, lui minaccia. Lui fa campagna elettorale con i percettori del reddito di cittadinanza, dicendo che se qualcuno cambierà la norma sui navigator, lui assicura che ci sarà “la guerra civile”. Esattamente lo stesso linguaggio di Trump. E nel giorno in cui vado a Palermo, mi invita a “venire senza scorta”. Non so se ci rendiamo conto della violenza verbale di questa minaccia. Conte ha la scorta come me, più di me. Viviamo scortati per esigenze di sicurezza e per metterci al riparo da qualche pazzo esagitato». Queste le parole del leader di Italia viva Matteo Renzi.

«Un premier che dice “rinuncia alla scorta e vieni a Palermo a parlare di reddito di cittadinanza”, usa un linguaggio politico di stampo mafioso. Non è un caso che, da ieri, i miei social sono pieni di minacce di morte e di violenza fisica. Se il leader dice in TV “vieni in piazza senza scorta” in tanti si sentono autorizzati a scrivere: “Bastardo, te la faremo pagare”. Io oggi vado a Palermo, senza paura», ha concluso Renzi.

 

 

18 Settembre 2022
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