svezia
10:10 pm, 14 Settembre 22 calendario

Svezia, terremoto politico: estrema destra vola, premier si dimette

Di: Redazione Metronews
condividi

Terremoto politico in Svezia, dove l’estrema destra dei Democratici Svedesi di Jimmie Akesson ha registrato un risultato storico alle elezioni politiche e, per la prima volta, è a un passo dal governare con gli alleati moderati di destra.

Magdalena Andersson

Premier socialdemocratica Andersson già dimessa

Il primo ministro svedese, la socialdemocratica Magdalena Andersson, ha riconosciuto la vittoria dei conservatori alle elezioni legislative di domenica scorsa e ha già annunciato le dimissioni, che verranno presentate formalmente domani. Con lo scrutinio giunto al 99%, il blocco di centrosinistra è dato a 173 seggi, contro i 176 ottenuti dall’alleanza tra il Partito Moderato di Ulf Kristersson, l’estrema destra dei Democratici Svedesi e altri due partiti minori.
La coalizione avversaria, ha affermato Andersson in conferenza stampa, ha conquistato «una piccola maggioranza ma pur sempre una maggioranza». «Quindi domani chiederò di dimettermi dai miei doveri di primo ministro e, successivamente, la responsabilità ricadrà sul presidente del parlamento», ha aggiunto la premier dimissionaria.

Akesson a un passo dal governo in Svezia

Forte del 20,7% delle preferenze, davanti al partito conservatore capitanato da Ulf Kristersson, al 19%, Akesson è il vincitore morale del voto. La sua figura, molto mediatica, è emersa con forza durante la campagna elettorale nella quale ha fatto ombra al suo alleato, Kristersson, 55enne, veterano della politica svedese al suo secondo tentativo di conquistare la poltrona da primo ministro.
La vera vittoria di Akesson, da 17 anni alla guida dei Democratici Svedesi, è però l’aver fatto passare il suo partito da paria del paesaggio politico nazionale a peso massimo indispensabile alla destra per riuscire a governare. Soprannominato Jimmie, il 43enne, dalla corporatura solida e dalla barba ben curata, separato con un figlio, non ama particolarmente la cravatta e coltiva un’immagine da svedese normale. E’ riuscito a catturare l’attenzione durante l’intera campagna elettorale, durante la quale ha girato il Paese, appellandosi a un elettorato prevalentemente maschile e spesso rurale.

Akesson ha poi monopolizzato il dibattito sui social network, dettando l’agenda delle polemiche sui temi dell’immigrazione, della sicurezza e del potere d’acquisto, con un’inflazione all’8% e una bolletta della luce che sta esplodendo in alcune regioni della Svezia.

I Democratici Svedesi non hanno strappato elettori solo ai conservatori, ma anche ai socialdemocratici, soprattutto tra la classe operaia. Di pari passo con i crescenti consensi, i Democratici svedesi hanno cambiato retorica, limando frasi controverse come la volta in cui Akesson definì i musulmani «la più grande minaccia straniera dalla seconda guerra mondiale» o propose di uscire dall’Unione Europea.
«Vuole dare l’immagine di una persona comune che fa arrostire le salsicce, viaggia nelle Isole Canarie con un volo charter e parla in modo ordinario oltre a vivere in un complesso residenziale a prezzi accessibili in una piccola città» ha commentato Jonas Hinnfors, professore di Scienza Politica dell’Università di Goteborg. Ora il compito più difficile: tradurre in politiche concrete la rabbia della Svezia profonda che è riuscito a intercettare.

14 Settembre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA