Torino
4:14 pm, 24 Agosto 22 calendario

Restituite dagli eredi tessere di mosaico rubate da turista torinese

Di: Redazione Metronews
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Una brutta storia ai danni del nostro patrimonio culturale e archeologico che si trasforma per un lieto fine imprevisto. Alcuni decenni fa tre tessere di un antico mosaico romano erano state prelevate dal sito archeologico di Tharros in Sardegna  da un turista torinese che durante una visita all’area archeologica nel comune di Cabras non ha resistito ad appropriarsi del souvenir proibito. Rimaste per lungo tempo custodite all’interno della sua abitazione privata, nel torinese, le preziose tessere sono state trovate da un parente quando l’uomo è venuto a mancare, e ha ritenuto di doverle restituire ai luoghi di origine.

I frammenti di mosaico spediti in forma anonima

I frammenti sono arrivati a Tharros in busta chiusa, con una lettera, anonima, di accompagnamento e di scuse inviata alla biglietteria del sito archeologico. «Restituisco quanto indebitamente sottratto dal vostro sito archeologico – si legge – Sentitamente dispiaciuto per il furto da voi subito, porgo le mie scuse».
«Questo ritrovamento, oltre a essere importante per l’area archeologica, in quanto restituisce una piccola parte del tesoro presente nell’antica città, ha un significato fondamentale a livello morale, perché evidenzia una crescente attenzione del cittadino nei confronti del bene culturale – fa sapere il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni – Il livello di consapevolezza matura sempre di più tra i non addetti ai lavori, anche grazie alle iniziative dell’amministrazione comunale che da anni sensibilizza la cittadinanza e i turisti affinché si preservino i beni del luogo, a partire dalla preziosa sabbia di quarzo, più volte restituita a Cabras da turisti italiani e stranieri.  Stiamo gestendo le operazioni in stretta connessione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna.  Abbiamo informato e consegnato i frammenti, che verranno analizzati e speriamo possano tornare presto nell’area archeologica».

All’esame della sovrintendenza

«Provvederemo nei prossimi giorni alla verifica dei reperti- afferma la soprintendente Monica Stochino -. È certamente un gesto importante che attesta come i cittadini inizino a capire l’importanza della tutela e il carattere collettivo del patrimonio culturale tutelato».
Difficile capire quale fosse l’originaria collocazione delle piccole tessere, l’area archeologica infatti si presenta ricca di frammenti come questi. A dare un indizio, la dicitura lasciata dall’uomo che se ne impossessò, che  scrisse su un foglio: Tempio dei sacrifici. La dimensione delle tre tessere fa pensare che appartenessero a un’opera di età Romano imperiale o tardo antica

 

24 Agosto 2022
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