Milano
4:02 pm, 5 Luglio 22 calendario
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Maxi truffa telefonica da 100 milioni, chiuse le indagini

Di: Redazione Metronews
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Una truffa da almeno 99 milioni di euro nei confronti di migliaia di clienti delle più importanti compagnie telefoniche, come WindTre (la società non è indagata), che si sono visti prelevare importi per servizi a pagamento come giochi, suonerie o oroscopo, senza aver dato il consenso. È quella per la quale la Procura di Milano ha chiuso oggi le indagini. L’inchiesta riguarda 33 persone, anche ex dirigenti delle società telefoniche, accusate a vario titolo di frode informatica con furto e conseguente indebito utilizzo dell’identità digitale e tentata estorsione contrattuale.

La truffa dei prodotti “Vas”

Per i pm, si parla di una «media di 30/40mila attivazioni» indebite «al giorno», nella primavera del 2020, di «servizi premium, cosiddetti Vas», a carico di «ignari consumatori che si vedevano addebitare i relativi costi pari a 5 euro a settimana». Un «sistema» che, spiega la Procura, sarebbe andato avanti «dal 2017 e fino al giugno 2020», in danno dei consumatori. Oltre all’operatore telefonico al centro di questa tranche d’indagine, ossia Windtre (non è indagata la società), sono state individuate 26 società “di content service provider”, ovvero “fornitrici di contenuti Vas”. Molte delle attivazioni indebite avrebbero riguardato le cosiddette utenze «machine to machine», utilizzate «dai consumatori, ad esempio, per la gestione di ascensori e caldaie». Quando nell’estate 2020 si seppe dell’indagine, le attivazioni si azzerarono. Gli atti dell’inchiesta sono stati anche trasmessi tempo fa all’Agcom, che intervenne nel 2021 «regolando in modo efficace» il mercato dei «servizi Vas», facendo scomparire il fenomeno.

Due sequestri milionari

l «profitto illecito» della truffa, chiarisce il procuratore capo di Milano Viola, «per i soli Content service provider» è stato pari «ad una somma non inferiore ai 99 milioni di euro, dei quali quasi 19 milioni sono stati sottoposti a sequestro preventivo» in passato, anche su conti esteri. Un altro provvedimento di sequestro «ha avuto oggetto la somma pari ad oltre 21 milioni di euro», ossia la «parte dei ‘ricavi tossici’ di cui l’operatore telefonico ha beneficiato», trattenendo, si legge ancora, «il 50% delle somme indebitamente sottratte agli utenti». Le indagini erano partite da una denuncia della società DigitalApp.

Ci sarebbero state una «serie di pressioni» nei confronti della stessa per fare in modo che «utilizzasse, per la pubblicizzazione dei proprio servizi, solo determinate agenzie che potessero portare maggiori guadagni anche per l’operatore telefonico», ossia per Windtre. Per questo a 7 indagati viene contestata la «tentata estorsione contrattuale». Alle 26 società individuate sono «contestate tra il 62% e il 69%», a seconda dei due «differenti hub tecnologici» usati, delle «complessive attivazioni di servizi a valore aggiunto» e senza consenso.

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5 Luglio 2022 ( modificato il 6 Luglio 2022 | 12:06 )
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