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12:05 pm, 29 Aprile 22 calendario

La Russia usa delfini per proteggere la flotta sul Mar Nero

Di: Redazione Metronews
Russia delfini
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Per difendere la flotta del Mar Nero, la Russia si serve anche di delfini addestrati. Lo afferma l’Istituto navale degli Stati Uniti (Usni). L’allarme è degli studiosi sulla base d’immagini satellitari. Le foto hanno individuat o due recinti di delfini posizionati all’ingresso del porto di Sebastopoli al momento dell’invasione russa dell’Ucraina.

La Russia usa delfini per proteggere la flotta sul Mar Nero

Giova ricordare che Sebastopoli, in Crimea, è la principale base navale russa nel mar Nero. Le navi nel porto militare sono fuori dalla portata dei missili ucraini, è vero. Ma rimangono vulnerabili ad attacchi subacquei. Ecco quindi l’utilità di questi intelligenti mammiferi che, secondo gli americani, sarebbero “impiegati” dai russi in una azione “difensiva”. I delfini infatti vengono regolarmente addestrati dai russi, ma anche dagli americani, per il contrasto agli attacchi da parte di sommozzatori. I cosiddetti attacchi invisibili.

E, bisogna dire, questi animali sono anche molto efficaci nel loro “lavoro”.  Nel corso del 2019 un delfino beluga con un’imbracatura con la scritta in russo “Equipaggiamento di San Pietroburgo” è stato trovato (ignaro di quanto potesse rappresentare da un punto di vista militare) al largo della costa norvegese. Ribattezzato poi Hvaldimir,  cioè “la balena di Vladimir”, il cetaceo appariva addomesticato.

Altri sistemi di sicurezza

Oltre ai delfini, naturalmente oggi ci sono anche altri sistemi di sicurezza per proteggere le installazioni marittime ( normalmente “appaltati” alla tecnologia invece che agli animali). Tuttavia  è probabile che la Russia abbia voluto utilizzare tutta l’ampia gamma di sistemi che ha a disposizione per la sua azione militare. I mammiferi tra l’altro possono essere impiegati per individuare ordigni oltre che per contrastare la presenza di incursori. Del resto anche l’Us Navy ha sviluppato da tempo un programma analogo. Sempre a fini di interdizione. Stessa scelta fatta del resto da Israele e Nord Corea.

29 Aprile 2022
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