I disegni dei bambini nei centri anti violenza
Passa anche dal disegno, una delle più naturali espressioni artistiche delle bambine e dei bambini, il lavoro dei centri antiviolenza gestiti da Differenza Donna, luoghi di rinascita che accolgono e assistono le madri con figli/e spesso vittime, in forma diretta o indiretta, degli stessi soprusi. In occasione del 27 aprile, Giornata Mondiale del Disegno, Differenza Donna e Acqua Rocchetta ricordano come questo straordinario strumento di comunicazione non-verbale sia essenziale nel percorso dei minori che hanno vissuto la violenza assistita. Bambine e bambini che, anche con questo strumento, tornano ad esprimere sentimenti ed emozioni, iniziano un percorso di elaborazione da situazioni traumatiche e possono tornare ad un futuro di serenità.
Il disegno dei bambini
Differenza Donna, Ong impegnata da oltre 30 anni contro la violenza di genere, e Acqua Rocchetta hanno lanciato di recente la campagna “Al fianco delle donne. Per davvero” per informare e sensibilizzare il pubblico italiano sull’utilizzo del 1522, il numero a disposizione delle donne vittime della violenza di genere per essere accolte, ascoltate ed indirizzate alla rete antiviolenza del proprio territorio. Da quando Differenza Donna gestisce il numero nazionale, ossia dal 1^ luglio 2020, sono oltre 81.500 le chiamate ricevute.
La Giornata Mondiale del Disegno offre l’occasione per un’ulteriore riflessione sulla violenza di genere: il disegno fa emergere un vasto campionario di emozioni, assume concretezza ed è praticato da giovani e bambine/i nei centri antiviolenza gestiti da Differenza Donna. Gli esempi raccolti sono tanti: dalla casetta dei desideri, espressione del bisogno di un nido-casa protetto e di uno spazio favoloso dove coltivare nutrimento per un percorso sereno, al labirinto che attraversa ricordi dolorosi e speranze verso il futuro. Fino ad arrivare alle sculture di carta e agli acquerelli, che mescolano acqua e colore in un delicato racconto di una barca che, grazie al suo viaggio, approda in nuovi luoghi da scoprire e da esplorare. Una vera e propria galleria di visioni e creazioni artistiche prende insomma forma per mano di adolescenti e bambine/i nei centri antiviolenza, dove possono ricominciare a pianificare la propria vita insieme alle loro madri.
“Nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, includere la protezione dei bambini è una battaglia di civiltà per la quale Differenza Donna da sempre si batte e in cui crediamo fermamente.
Il sostegno di Acqua Rocchetta per realizzare il Progetto Autonomia ci permette di sviluppare azioni importanti e attività preziose per la vita dei minori. È un lavoro nel quale possiamo affermare l’accesso ai loro inviolabili diritti, soprattutto nei casi di violenza domestica e di violenza assistita”, dichiara Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna.
Lanciata in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, la campagna “Al fianco delle donne. Per davvero” promossa da Differenza Donna e Acqua Rocchetta sta informando e sensibilizzando il pubblico italiano, offrendo al tempo stesso un aiuto molto concreto attraverso il Progetto Autonomia. L’obiettivo è sostenere le donne nell’acquisire una vera autonomia e una rinnovata consapevolezza dei propri diritti. L’iniziativa sostiene le donne utilizzando tutti i canali e gli strumenti a disposizione per restare al loro fianco lungo l’intero percorso che conduce fuori dal tunnel della violenza. Grazie ad Acqua Rocchetta, il numero antiviolenza del Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 1522, è diffuso attraverso la personalizzazione del packaging con l’obiettivo di raggiungere i circa 5 milioni di famiglie italiane che acquistano abitualmente quest’acqua minerale. È inoltre in corso un’importante campagna di comunicazione attraverso tutti i media tradizionali e digitali.
La violenza sulle donne è un fenomeno ancora diffuso, sommerso e non compreso a causa di stereotipi e pregiudizi. Secondo l’Oms, il 27% delle donne ha subito violenza almeno una volta nella vita, mentre lo scorso anno in Italia sono state più di 110 le donne uccise in quanto donne, una ogni tre giorni. A causa delle restrizioni legate al coronavirus, il quadro è ulteriormente peggiorato. A tutto questo bisogna rispondere in maniera compatta e sistemica: nessuno può e deve tirarsi indietro da questa battaglia di civiltà che dobbiamo condurre insieme all’interno delle case, della scuola, delle società. Lucrezia Montali
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