Roma
5:39 pm, 11 Aprile 22 calendario
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Ventenne trovato per strada in fin di vita, l’appello della famiglia

Di: Redazione Metronews
Ventenne trovato in fin di vita
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È in coma Matteo Valentini, il ventenne trovato per strada in via Sacco e Vanzetti venerdì notte in fin di vita con profonde ferite alla testa. La famiglia e gli amici lanciano un appello: chiunque abbia visto qualcosa parli. Una richiesta che l’assessore regionale alla Sanità ha rilanciato nel pomeriggio.

Ventenne trovato per strada in fin di vita, l’appello della famiglia

Era circa l’una e venti di venerdì notte. Matteo aveva salutato gli amici dopo aver trascorso con loro qualche ora al parco Tozzetti. Stava tornando a casa a piedi verso Colli Aniene. Mentre camminava aveva anche inviato un messaggio a un’amica. Sette minuti dopo in viale Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti un passante lo ha notato privo di sensi e ricoperto di sangue.

L’uomo ha subito chiamato il 118. Quei sette minuti di buco nei quali non si sa cosa sia successo al ragazzo sono l’intervallo di tempo tra il messaggio che Matteo ha inviato all’amica e la chiamata al 118 fatta dal suo soccorritore.

Nel frattempo, con il passare delle ore, Simona, la madre di Matteo, era sempre più in apprensione. La donna ha cominciato a chiamare diversi ospedali, fino a quando non ha ricevuto una telefonata della polizia, all’alba di sabato.

Gli agenti del commissariati di San Basilio hanno chiesto alla donna di raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini. L’angoscia della donna si è trasformata in disperazione.

Ora il ragazzo è in coma farmacologico al policlinico Umberto I, dove è stato trasferito vista la gravità della situazione,

Simona e l’altro figlio Andrea vogliono sapere perché Matteo lotta tra la vita e la morte. Da sabato mattina sui social è partito il tam tam di amici e conoscenti: chia sa o ha visto qualcosa si faccia avanti.

Il ragazzo è stato soccorso in viala Sacco e Vanzetti 110, in un punto su ci sono installate almeno due telecamere di sicurezza che potrebbero aver ripreso qualcosa.

L’ipotesi del pestaggio

Gli investigatori non si sbilanciano ma l’ipotesi del pestaggio sembra quella privilegiata. Esclusa la pista di un pirata della strada: le fratture al cranio e al naso e la profonda ferita che va dalla fronte alla testa sono compatibili con un’aggressione con un corpo contundente come una spranga o un bastone. Inoltre non sono state rilevate tracce di sangue in mezzo alla carreggiata.

Un altro particolare importante: chi ha massacrato Matteo non lo ha rapinato. In tasca aveva soldi, portafogli e cellulare.

L’assessore D’Amato: «Chi sa parli»

«Chi sa o ha visto qualcosa chiami la Polizia», ha detto oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, aggiungendo: «Il giovane è tenuto in coma farmacologico presso la terapia intensiva del Dea del Policlinico Umberto I, l’ospedale più importante di Roma, con un costante monitoraggio della pressione endocranica. I medici del Policlinico Umberto I si stanno adoperando in maniera appropriata per la gestione clinica del caso. Ai familiari mando un abbraccio ideale auspicando che venga fatta piena luce sull’intera dinamica dei fatti».

11 Aprile 2022
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