diritti umani
3:55 pm, 9 Dicembre 21 calendario

Olimpiadi, ira Cina: “Pagherete il boicottaggio”

Di: Redazione Metronews
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Per il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi la Cina ha minacciato Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna e Canada che «pagheranno un prezzo». I quattro Paesi hanno infatti annunciato che non invieranno funzionari ai Giochi, pur lasciando che gli atleti partecipino alle competizioni. Gli Stati Uniti sono stati i primi ad annunciare il boicottaggio diplomatico per le «atrocità» commesse dalla Cina nello Xinjiang ai danni degli uiguri, e nelle scorse ore la Camera dei Rappresentanti ha anche approvato una legge contro le importazioni di prodotti realizzati con li ricorso al lavoro forzato nello Xinjiang, adirando ulteriormente Pechino.

Le Olimpiadi, la Cina e i diritti umani

Le accuse di violazioni dei diritti umani sono «bugie» per Pechino, che ha già manifestato la propria opposizione alla decisione Usa, e ora anche a quella degli altri tre Paesi che hanno annunciato la stessa mossa a meno di due mesi dall’inizio dell’evento sportivo. «L’uso della piattaforma olimpica per la manipolazione politica da parte di Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna e Canada è impopolare», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, e questi Paesi «pagheranno inevitabilmente il prezzo per i loro errori».

Australia, Gran Bretagna e Canada

Gli abusi dei diritti e «molte altre questioni» sono state la motivazione principale che ha spinto anche l’Australia al boicottaggio diplomatico. «Lo faccio perchè è nell’interesse nazionale dell’Australia», ha dichiarato ieri il primo ministro, Scott Morrison, aggiungendo che «è la cosa giusta da fare». Sprezzante il commento di Pechino, i cui rapporti con l’Australia sono da anni ampiamente deteriorati su più fronti e sono crollati sulle pressioni di Canberra dello scorso anno per un’inchiesta indipendente sull’origine del Covid-19. «Che vengano o meno, non importa a nessuno», ha dichiarato ieri il portavoce della diplomazia cinese, accusando Canberra di «seguire ciecamente» Washington.

Anche il Canada si è detto «estremamente preoccupato» per le violazioni dei diritti umani commesse dalla Cina nello Xinjiang «ed è questo il motivo per cui annunciamo oggi che non invieremo alcuna rappresentanza diplomatica» a Pechino 2022, ha confermato il primo ministro Justin Trudeau.

Stessa scelta anche per la Gran Bretagna. «Ci sarà un effettivo boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi Invernali di Pechino», ha dichiarato il primo ministro britannico, Boris Johnson. «Nessun ministro e nessun funzionario è previsto che partecipi», ha aggiunto, precisando, però, di ritenere che i boicottaggi sportivi non siano «sensati».

A non aderire al boicottaggio diplomatico sarà, invece, la Francia, ha dichiarato il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer, ai microfoni di Bfm Tv, pur confermando la condanna di Parigi – che ospiterà le Olimpiadi del 2024 – per le violazioni dei diritti umani in Cina. «Dobbiamo essere attenti al collegamento tra sport e politica», ha detto Blanquer, nel corso di un’intervista. «Lo sport è un mondo a parte e deve essere protetto dall’interferenza politica, altrimenti le cose possono sfuggire di mano e finire con l’uccidere le competizioni». Nelle stesse ore, il ministro degli Esteri francese, Yves Le-Drian, ha però sottolineato l’importanza di una posizione comune a livello europeo sulla questione. Anche la Nuova Zelanda non invierà ministri alle Olimpiadi Invernali di Pechino, decisione di cui Wellington aveva informato la Cina già a ottobre scorso, ma i diplomatici potranno partecipare, ha dichiarato il ministro dello Sport Grant Robertson, citando preoccupazioni riguardanti la diffusione del Covid-19 a motivazione della scelta. Il governo di Wellington, ha aggiunto Robertson, ha chiarito «in numerose occasioni» le preoccupazioni della nuova Zelanda sulla questione dei diritti umani nel Paese asiatico.

9 Dicembre 2021
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