Gaza, abbattuto il grattacielo dei media

Israele ha bombardato la torre dei media a Gaza, un grattacielo di 15 piani che ospitava gli uffici di Associated Press e di Al Jazeera.  Hamas utilizzava i media “come scudi umani” e per nascondere “le sue risorse militari”: l’esercito di Israele ha giustificato così il bombardamento della torre di al-Jala. All’interno dell’edificio si trovavano non solo redazioni e uffici delle due importanti organizzazioni media, ma anche di altre società oltre ad appartamenti privati. L’esercito ha dato un’ora di tempo agli occupanti per evacuarlo e mettersi al riparo. 
Al Jazeera ha trasmesso in diretta una telefonata tra il proprietario dell’edificio, Abu Husam, e un ufficiale dell’intelligence israeliana in cui Husam chiedeva di dare tempo ai giornalisti per portare via le apparecchiature. Non c’è stato verso. L’edificio è stato colpito sei volte, poi è crollato in nubi di fumo scuro. Il ceo e presidente di Ap, Gary Pruitt, si è detto “sconvolto e inorridito”. Per l’emittente qatariota, Israele vuole “silenziare la verità”.
La Casa Bianca ha chiesto a Israele di “garantire la sicurezza e l’incolumità dei giornalisti” mentre Hamas minaccia di attaccare Tel Aviv: già oggi ha fatto cadere una pioggia di razzi sul settore centrale di Israele: è morto anche un uomo, colpito dalle schegge di un razzo esploso nel sobborgo di Ramat Gan.