Musica
9:33 am, 12 Febbraio 21 calendario

«Dopo Shock bæcouss vi presento il Condor»

Di: Redazione Metronews
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ROMA  Praticamente fa musica da sempre. Prima al pianoforte. Poi, chitarra acustica. Nel 2003 se ne esce con Gattomatto che diventa un tormentone, «un cappotto che mi sono sempre sentito addosso», afferma. Roberto Angelini, storica colonna sonora di Gazebo prima e di Propaganda Live poi – entrambe su La7 condotte da Diego Bianchi alias Zoro e Marco Dambrosio “Makkox” – ha partorito un nuovo singolo, Condor, che uscirà oggi con tanto di videoclip al seguito.
Molti si aspettavano che il suo nuovo singolo fosse “Shock, bæcouss”, il tormentone che ha musicato sulle parole di Matteo Renzi in una delle ultime puntate di Propaganda Live…
«Nell’era moderna un grande successo si crea velocemente e altrettanto velocemente si dissolve. E poi, sa, per pubblicarlo dovrei chiedere i diritti all’autore».
Mi sta dicendo che Renzi non ha pagato la Siae?
«Francamente non so nemmeno se Matteo sia iscritto…»
Addirittura Matteo? Ormai vi date del tu.
«Siamo molto amici soprattutto dopo l’ultima uscita in inglese che ha fatto».
Si riferisce all’intervista rilasciata all’americana Cnbc su Mario Draghi?
«Il suo “The Bast” ripetuto tre volte non raggiunge le vette di “Shock, bæcouss” ma ci si avvicina molto».
Il nuovo “shock” ora è Condor, il suo singolo. Mi sono informata: è un avvoltoio che si ciba di animali morti. Scelta ardita per il titolo di un singolo.
«Il singolo era programmato già molto tempo prima che a Propaganda si scatenasse tutto quello che si è scatenato con “Shock, bæcouss”. Le assicuro che  non avrei mai immaginato tutto questo armageddon. Ormai, mi utilizzano così: mi sfruttano, e io mi lascio sfruttare in nome di una risata».
Diciamo però che lei sa anche essere serio: un Premio della Critica al Festival di Sanremo, ha scritto per Emma “Calore” e per Elodie, ha co-prodotto l’ultimo pluripremiato album di Niccolò Fabi “Tradizione e Tradimento”, ha prodotto il primo disco di Margherita Vicario per non parlare dei progetti legati a Nick Drake con Rodrigo D’Erasmo.
«Scrivere è un modo per tirar fuori tutto quello che si ha dentro. Sono una persona molto solare, ma amo molto le cose malinconiche: per questo adoro Nick Drave. Ma ciò non toglie che ci si prenda serenamente in giro».
Uno bravo parlerebbe di schizofrenia.
«Brava. Esattamente».
Torniamo a Condor perché prima non mi ha risposto.
«Il condor sembrerebbe un predatore invece è la metafora di chi si accontenta dei resti, delle carcasse di animali già morti. Il pezzo parla della volontà di vivere intensamente e per farlo è necessario fare e sentire tutto fortemente. Bisogna sempre essere aperti alle novità e alle proprie fedi».
A proposito di fede, nel ritornello del brano c’è una sorta di preghiera laica…
«Sì, ci sono quattro punti importanti: non aver paura, essere curiosi, avere dei punti di riferimento che possono anche cambiare col tempo e nel brano aggiungo che alle 4 di notte posso diventare un condor: posso trasformarmi in un rapace o in uno che si accontenta».
In cosa si trasforma e in cosa crede Roberto Angelini?
«Le racconto una cosa di quando ero piccolo che cito anche nel brano. Mio nonno Alberto era un pranoterapeuta. Ricordo la fila di gente fuori dalla sua porta di casa. Lo aveva scoperto nel corso di una seduta spiritica. Me lo raccontarono i miei genitori con le dovute cautele. Io non credo di base, ma non posso non credere del tutto a queste  cose perché ne ho avuto un esempio in famiglia. Diciamo che mi piace pensare che alcune coincidenze siano segnali precisi».
Ha delle premonizioni o poteri paranormali?
«Anche solo fare musica da 25 anni è una bella fortuna. Poi, a volte capita che proprio mentre stai pensando a qualcuno, quella persona ti telefona e allora, magari, una domanda te la fai pure».
Se è d’accordo cambierei discorso per il bene di entrambi. Torniamo al testo della sua canzone, ci sta?
«L’ho scritta come un flusso di coscienza. E l’ho voluta rileggere più volte per capire cosa volessi dire…».
Passiamo al video, meglio? Lei è un po’ Lady Hawke, un po’ Corvo, comunque abbastanza dark.
«Il video è stato girato riprendendo un vecchio film anni ’70, “E’ ricca, la sposo, l’ammazzo” e ha un valore molto ironico. E’ stato girato in cinque giorni in Basilicata, in posti bellissimi. Ci siamo divertiti parecchio».
Nel video c’è anche la sua compagna, Martina. Ci dica la verità: vi siete fatti una vacanzina?
«Anche. Martina è ornitologa e chi meglio di lei poteva accompagnare un condor?»
Touché. Il singolo esce con FioriRari, la sua etichetta…
«Subito dopo “Gattomatto” ho creato questa etichetta che è nata come una trincea prima di tutto per me, poi anche per altri artisti che volevano fare musica».
Apprezzo la sua sincerità. Si faccia una domanda e si dia una risposta alla maniera marzulliana.
«La domanda è: Roberto hai mai pensato di scrivere un libro? La risposta: assolutamente sì: sarà dedicato alla mia quinquennale esperienza di proprietario di un ristorante giapponese nel corso della quale ne ho viste davvero tante».
Ce ne racconta una divertente?
«Un sessantenne che ha tutto ha un vizio: fare esperienze sentimentali settimanali con le escort. Poi ne ha trovata una che le ha rubato tutto».
Scusi: cosa ci trova di divertente?
«Rido sempre sulle disgrazie altrui».
PATRIZIA PERTUSO
 
 

12 Febbraio 2021
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