Flamenco vero inno alla libertà
MILANO Spettacoli per celebrare l’universo femminile, le sue sfaccettature, i molteplici punti di vista, indipendentemente dall’identità di genere. Tutto nel nome di un’arte che è patrimonio dell’umanità, il flamenco. È così che, da stasera a venerdì, entra nel vivo al Teatro Strehler la dodicesima edizione del “MilanoFlamencoFestival 2019” con il debutto, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, di tre grandi spettacoli, dedicati a questa eccelsa danza spagnola.
A cominciare dalla prima europea di stasera dello spettacolo “¡VIVA!” di e con Manuel Liñán & Friends. Un canto alla libertà del movimento e alla libertà d’espressione. Con questa provocatoria nuova creazione Manuel Liñán, insieme a sei bailaores-ballerini, celebra l’universo femminile nel flamenco, la mujer bailaora.
Domani invece sarà la volta di un’altra prima europea, “De la Concepción” della Compagnia Maria Moreno, uno spettacolo con tinte autobiografiche che unisce la tradizione più pura dell’arte flamenco all’avanguardia artistica con una proposta che si colloca fra il concettuale e il purista. Infine, a chiudere il festival, è venerdì “Distopía” della Compagnia Patricia Guerrero. Qui il concetto di distopia si contrappone a quello di utopia, e se questa rappresenta un mondo dove tutto è come deve essere, la distopia è il suo contrario: un mondo indesiderabile e spaventoso dove tutto è portato ai limiti estremi (Info: puntoflamenco.it).
ANTONIO GARBISA
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