Frontalieri
8:35 pm, 25 Settembre 16 calendario

No svizzero ai frontalieri L’esperto: questione di stipendi

Di: Redazione Metronews
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SVIZZERA «Il referendum anti frontalieri nel Canton Ticino non ha per ora effetti pratici, ma senza libera circolazione delle persone i rapporti Svizzera-Ue sono a rischio», scrive su Twitter il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Il Canton Ticino infatti ha votato contro il lavoro agli stranieri, tra i quali gli italiani. L’iniziativa popolare “Prima i nostri”, lanciata dalla destra nazionalista dell’Udc, ha conseguito i 58% dei voti, mentre il 39,7% dei ticinesi ha detto no. Il quesito chiedeva che nel mondo del lavoro, a parità di qualifiche professionali, venga privilegiato chi vive sul territorio. Festeggiano i nazionalisti, consapevoli però che non si avranno effetti vincolanti sulle leggi che regolano il mercato del lavoro, che spettano alle autorità centrali.
“Il tema è la concorrenza salariale”
Un sentimento ingiusto ma non ingiustificato è alla base del voto contro i frontalieri. Lo spiega Eros Sebastiani, presidente dell’Associazione Frontalieri Ticino.
Cosa cambia adesso?
Nulla. era un referendum popolare che voleva dire a Berna di prendere atto che c’è un problema sentito. Ora non c’è nessun blocco dei permessi né contingentamento. È un segnale politico. Anche se comunque alla fine ha detto sì meno di un ticinese su quattro. 
Come si può reagire?
Non essendoci effetti concreti, una ritorsione dell’Unione europea sarebbe una follia. Fermando la libera circolazione sarebbe la Ue a bloccare i frontalieri. Oggi il punto è riuscire ad abbassare i toni.
Ma perché sono così alti?
È un sentimento ingiusto ma non ingiustificato. I problemi esistono, anche se non li hanno portati i frontalieri. Il punto è l’enorme differenza di costo della vita tra Svizzera e Italia. In Svizzera per vivere si spende il quadruplo. A una famiglia di padre, madre e un figlio servono 7000 euro al mese per una vita normale. In Italia serve molto meno. Quindi i lavoratori italiani possono accettare volentieri stipendi di 2400 euro. Ma con queste cifre uno svizzero ci paga l’affitto e non arriva neanche a pagare l’assicurazione sanitaria obbligatoria. Il problema però non lo creano i lavoratori, ma le aziende che ne approfittano per ridurre oltre i limiti gli stipendi. Serve un patto d’onore tra datori di lavoro, fiduciari e operai sia svizzeri che italiani.
OSVALDO BALDACCI

25 Settembre 2016
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