Solidarietà
8:11 pm, 23 Maggio 16 calendario

Nonostante la crisi è boom delle donazioni sociali

Di: Redazione Metronews
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ROMA Sono 32 milioni gli italiani (pari al 64% della popolazione totale) che nell’ultimo anno hanno fatto almeno una donazione ad enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Lo rivela una ricerca del Censis, sottolineando il fatto che questa «generosità diffusa e consistente ha battuto le preoccupazioni per la crisi e ha resistito anche ai severi tagli di budget delle famiglie». In particolare sono gli adulti di 35-64 anni (il 69,5%) e le persone con 65 anni oltre (il 65%) a donare più frequentemente, ma la quota resta alta anche tra i giovani di 18-34 anni (il 47%). Il profilo dell’italiano più generoso? Donna (il 66% contro il 62% degli uomini), residente al Nord-Est (il 72% rispetto al 59% delle regioni del Centro), di 45-64 anni (il 72%), con il diploma o la laurea (il 68%).
Piace anche il 5 per mille
Agli italiani sembra piacere anche il sistema di “donazione” del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi. Tanto che ai primi dieci destinatari di questo meccanismo per il 2014, indicati da 3,4 milioni di contribuenti, sono andati 132,3 milioni. Il Censis ricorda che in questi giorni è scattata la corsa da parte dei 50.000 enti non profit beneficiari iscritti negli elenchi dell’Agenzia delle Entrate, tra cui andrà ripartito un valore di 500 milioni secondo le scelte di 17 milioni di contribuenti che optano per l’indicazione del 5 per mille.
Ecco a chi vanno i soldi degli italiani
Questa la “top ten” delle organizzazioni con attività sociali destinatarie del 5 per mille nel 2014: 1) Associazione italiana per la ricerca sul cancro (scelta in 1.697.983 dichiarazioni dei redditi, per 66.152.917 euro); 2) Emergency (13.896.002 euro); 3) Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (10.027.029 euro); 4) Medici senza frontiere (9.774.726 euro); 5) Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (6.776.525 euro); 6) Comitato italiano per l’Unicef (6.131.277 euro); 7) Fondazione italiana sclerosi multipla (5.415.095 euro); 8) Fondazione Umberto Veronesi (4.794.973 euro); 9) Ospedale San Raffaele (4.699.174 euro); 10) Lega del filo d’oro (4.653.490 euro).
Propensione all’altruismo
 
Tornando alle “libere” donazioni, il Censis porta qualche esempio: tra il 2007 e il 2014, negli anni della crisi, i fondi raccolti da Save the Children sono aumentati da 15,2 a 67,6 milioni (+345%), e in particolare quelli derivanti dai privati sono cresciuti da 9,9 a 52,4 milioni (+429%). I fondi raccolti da Emergency sono saliti da 23,3 a 38,9 milioni (+67%), quelli di Medici senza frontiere sono passati da 35,9 a 50,2 milioni (+40%), quelli di Actionaid da 41,8 a 48,7 milioni (+16%). «Tutto questo – spiega il Censis – avveniva mentre il Pil si riduceva del 9% in termini reali, i consumi flettevano del 7,5%, i redditi disponibili delle famiglie scendevano del 12,7%». Secondo l’istituto di ricerca «il boom delle donazioni certifica la propensione all’altruismo e alla solidarietà degli italiani e rappresenta anche una risposta al progressivo restringimento del sistema di welfare pubblico. Per questo serve massima trasparenza sui risultati e sui costi di intermediazione delle donazioni». Il Censis evidenzia infine che vanno prendendo piede forme di donazione più innovative: nel 2015 l’1,2% degli italiani ha finanziato progetti promossi sul web tramite piattaforme digitali di “crowdfunding” (tra i giovani la quota sale al 4,3%)».
 
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23 Maggio 2016
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