CityLife: dopo i divieti il calcio torna “legale”
FIERA CityLife come Hong Kong. Come nella città asiatica, anche nel parco del nuovo quartiere residenziale i bambini negli ultimi mesi si sono visti vietare il gioco del calcio. Un “niet” esteso a tutta l’area verde recintata, al cui interno si trovano la zona giochi e le aree fitness.
A far rispettare la regola guardie giurate che allontanavano chiunque tirasse due calci a una palla. Sabato scorso, a essere cacciato, anche un papà col suo bimbo di tre anni. A genitori e nonni che spesso hanno chiesto spiegazioni (sottolineando come il cartello posto all’ingresso elencasse molti divieti, senza fare però cenni a giochi con la palla), i vigilantes hanno sempre risposto che il no al calcio arrivava dai condomini delle costose case i quali, con gli appartamenti, si sono comprati anche l’onere di mantenere il verde in quella porzione di parco.
E che quindi, per evitare di pagare per l’erba calpestata, hanno dato disposizioni affinché loro intervenissero non appena una palla avesse iniziato a rotolare. Interrogata da Metro, City Life ha smentito. Quella porzione di parco è sì di spettanza della società – e non dei condomini -, ma nessuno ha mai vietato alcunché. CityLife, che sottolinea gli ingenti investimenti per gli arredi dell’area, dice di aver solo suggerito alle guardie di vigilare per la salvaguardia del verde, appellandosi al buon senso comune.
Intanto ieri, al fianco dei bambini si era schierata l’assessore allo Sport Bisconti: «Nessuno può togliere a una bambina e a un bambino il diritto di giocare. Il Comune è intervenuto con una serie di atti per cancellare divieti superati e ingiusti», aveva detto. Ora che l’arcano è stato risolto, i bimbi possono giocare tranquillamente nel parco, con un po’ di attenzione.
ANDREA SPARACIARI
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