Tra Juve e Conte è guerra aperta

CALCIO Sulla carta, hanno (una parte di) ragione entrambi. In pratica, siamo alle solite: io faccio un mezzo dispetto a te, tu ne fai uno a me. Protagonisti: Antonio Conte e la Juventus. Che non si amano più, ovviamente, al di là delle dichiarazioni di facciata e del ‘volemose bene’ che sa tanto di ipocrisia e che anche nei prossimi giorni salterà fuori. Inutile ricordare il motivo dell’acrimonia, peraltro: lo sanno anche i sassi. Comunque sia, adesso che il ct avrebbe voluto Bonucci (inutilizzabile dalla Juve sabato nella finale di Coppa Italia, in quanto squalificato) già per lo stage in azzurro con gli altri pre-convocati, la Signora ha risposto “no, perché la data non fa parte delle finestre Fifa dedicate agli impegni internazionali”. Bene, bravi, bis. Con il presidente del Coni Malagò che spiega di “non conoscere le motivazioni, ma non credo ci sia volontà di fare un dispetto” e con la solita commedia delle parti che prosegue. A una ventina di giorni dall’Europeo, con l’abituale clima per cui ognuno guarda il proprio orticello e nulla più. Intendiamoci: non disporre subito di Bonucci non sconvolgerà i piani di Conte, visto che l’Italia giocherà con il 3-5-2 di marca proprio juventina. Tuttavia, che proprio il ct abbia spesso questo tipo di contrasti con la sua ex amata pone altri problemi: di qui la Juve che si comporta da padrona del calcio nostrano infischiandosene del bene comune, di là una Federazione che non ha aiutato in alcun modo lo stesso Conte a essere più diplomatico e benvoluto. Risultato: isterie assortite e figura barbina al cospetto di milioni di appassionati. Complimenti.
DOMENICO LATAGLIATA