Mafia Capitale: per il Cup un danno da tre milioni

ROMA Un danno economico da circa tre milioni di euro, fra spese sostenute e mancati risparmi. È quanto la Regione Lazio potrebbe chiedere ai protagonisti della presunta turbativa d’asta del dicembre 2014 per il servizio Cup, il sistema di prenotazione unico per prestazioni sanitarie.
Un appalto multimilionario che faceva gola alle coop di Salvatore Buzzi, che, col sostegno dell’ex consigliere regionale Luca Gramazio, avrebbe fatto inserire nella commissione di gara Angelo Scozzafava, tramite l’ex capo gabinetto di Nicola Zingaretti, Maurizio Venafro. Questa l’accusa dei Pm. La cifra, 2 milioni e 965 mila euro, comprende anche una stima dei mancati risparmi in seguito  all’annullamento della gara, non aggiudicata per un’offerta anomala, ed è contenuta in una nota, presentata dall’avvocatura regionale il 18 aprile, mentre nell’aula bunker di Rebibbia testimoniava la responsabile della centrale unica degli acquisti dell’epoca, Elisabetta Longo, firmataria della stessa lettera.
In un altro filone del processo, invece, ieri il colonnello della Finanza Andrea Fiducia ha ricostruito il flusso di denaro fra Gianni Alemanno e la Fondazione Nuova Italia, da lui presieduta: 61 mila euro in 8 bonifici, che, per la difesa di Alemanno, sarebbero stati effettuati in maniera regolare dal luglio 2013, quando non era più sindaco.
MARCO CARTA