AMBIENTE
8:13 pm, 7 Aprile 16 calendario

No alla caccia al lupo e ai cani randagi

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Il nostro non è un paese per lupi. A dirlo sono le numerose associazioni ambientaliste, fra cui Lav e Wwf che, che dicono “no” al nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia. «Il regolamento – spiega  Massimo Vitturi, responsabile Animali selvatici della Lav –  elaborato dal ministero  – oltre ad introdurre misure condivisibili come il contrasto del bracconaggio, prevede l’abbattimento selettivo fino  al 5% di lupi all’anno (circa 70, ndr) e la revisione della normativa nazionale sul randagismo per consentire l’abbattimento di cani vaganti e ibridi». Specie protetta in Italia dal 1971, il lupo «tornerebbe così ad essere minacciato», spiega Vitturi. «Gli abbattimenti non servono a ridurre l’impatto sugli allevamenti, servirebbero solo a stemperare la tensione sociale». Quanto all’uccisione dei cani vaganti «dobbiamo far funzionare la legge contro il randagismo, non uccidere a priori». Entro aprile il nuovo regolamento dovrebbe andare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni per essere poi operativo. Il ministero, in una nota, ha chiarito che nel Piano non è prevista alcuna quota di abbattimenti autorizzati a priori, «Le eventuali deroghe hanno l’obiettivo di mitigare il conflitto sociale, connesso alla coesistenza uomo-lupo».
#soslupo
 Il Wwf  ha lanciato online la Petizione #soslupo rivolta al Ministro dell’Ambiente e alla Conferenza delle Region per chiedere di cancellare dal nuovo Piano per la conservazione e gestione del lupo l’ipotesi di uccisioni in deroga. Hanno appoggiato l’iniziativa Regioni come Lazio, Abruzzo e Marche.
S.B.

7 Aprile 2016
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