Libri/Dario Fo
7:36 pm, 6 Aprile 16 calendario

Fo, creativi a 90 anni “Ci vuole metodo”

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Dietro le sue spalle Franca, ma anche la foto simbolo di Falcone e Borsellino. Sulla scrivania fogli, computer, tanti libri. Un attore legge a voce alta la storia della regina Maria Cristina di Svezia, donna anticonformista che si convertì al cattolicesimo e per questo abdicò. Dario Fo prende appunti, suggerisce percorsi per quello che sarà il suo prossimo libro trovando collegamenti tra passato e presente. Una session di creatività cui assistiamo a casa del premio Nobel per la letteratura di cui sono appena usciti due libri: “Razza di zingaro” (Chiarelettere, p. 160 euro 16,90) sulla storia vera di un pugile nero castrato durante il nazismo e “Dario e Dio” (Guanda, p. 171, euro 15) “aggiornamento” sul divino in dialogo con Giuseppina Manin.
A Milano non hanno trovato uno spazio per il suo archivio, accolto poi a Verona. Colpa della città?
La colpa della pigrizia, dell’incapacità, della mancanza di professionalità. Conosco grandi pittori vissuti a Milano gestiti nella loro memoria da paesi stranieri, in Svizzera per esempio. In Italia spesso si rifiuta un bene che ti viene dato gratis. Non c’è il senso dell’affare. A Verona mi hanno dato un Palazzo. Al restauro ci ho pensato io, coi miei tecnici. Ho pagato tutto io.
Assistere a una sua sessione di lavoro è appassionante. Cosa le dà questa spinta?
Sempre la professionalità. Non puoi lavorare dalla mattina alle 9 fino alla sera alle 6 senza un metodo. Io ho le persone che mi procurano i testi che danno una prima lettura per vedere i temi. Poi metto in opposizione un testo a un altro, trovo un altro autore che mi dà indicazioni…
Quando sa che va bene?
A volte arrivo al finale e mi accorgo che devo rimettere mano a tutto.
Le sue stramberie fantastiche hanno una base di studio?
Certo, in “Razza di zingaro” ho intervistato giovani boxeur per metterci dentro le tecniche, come si gioca di abilità e di scaltrezza.
Il tema è anche politico.
Sì, lui viene castrato perché non si vuole più quella razza. È una politica: quella di distruggere un nemico che hai inventato. Come accade oggi. Ci diciamo che alleviamo dei nemici orribili in casa…
Ci penserà Dio a dare un equilibrio al mondo?
No, perché sennò verrebbe fuori un Dio che ogni tanto inventa cose sublimi e per il resto lascia correre. Tra l’altro mi chiedo: come fa uno a credere che esista la punizione di Dio, Dio che ti fa a pezzi all’inferno, se ti fai l’attico portando via i soldi ai bambini?  
Lei crede in Dio?
Credo in una presenza. Se scende giù in cortile vede che c’è una fila di piante. Solo una ha un fiore. È quella di Franca. Ha dato il fiore il primo giorno di primavera.
Ha compiuto 90 anni. Cosa vuol dire vivere?
Vuol dire non essere preda di un incantamento. Siamo educati a una serie di spettacoli, la televisione in testa, che vogliono farci dimenticare dove siamo, chi siamo, come viviamo. Oggi si dice: che me ne frega se mettono le pompe e nell’Adriatico ci sono le cozze avvelenate che ti fanno venire il cancro. Io vado a mangiare sul Tirreno dove le pompe non ci sono. Ecco, il vivere è il contrario di questo pensiero, di questo imbroglio.
ANTONELLA FIORI
@aflowerinlife
 

6 Aprile 2016
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