Penati è stato assolto “ma il Sistema Sesto c’era”

MONZA Il “Sistema Sesto” esisteva, ma non ci sono prove che «Penati, nella sua qualità di Presidente della Provincia di Milano, abbia compiuto in cambio di denaro o altra utilità atti contrari ai doveri d’ufficio per favorire l’imprenditore ed (ex) amico Di Caterina». E ciò a causa di indagini «lacunose e superficiali». Lo scrivono i giudici di Monza nelle motivazioni con cui, in dicembre, hanno assolto Penati e altri 10 dall’accusa di tangenti e hanno dichiarato il non doversi procedere per prescrizione per le vicende di concussione che riguardavano le presunte tangenti sulle ex aree Falck e Marelli (il cuore dell’indagine, per cui ci sono stati patteggiamenti). Per i giudici, il “Sistema Sesto” (peraltro marginale nel processo che ha assolto Penati) è «il luogo d’incontro» tra imprenditori pronti a “oliare” la P.A. sestese per speculazioni sulle aree dismesse, le esigenze di finanziamento della politica e gli appetiti voraci di amministratori e dipendenti pubblici». «Legittima», poi, la procedura che ha portato al pagamento da Milano Serravalle all’ATI Grassetto-Codelfa di 18,8 milioni per l’ampliamento della A7.
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