Vince la linea soft Due turni a Sarri

CALCIO La montagna ha partorito il topolino. Il giudice sportivo ieri ha squalificato il tecnico del Napoli per due giornate, da scontarsi con comodo l’anno prossimo. E ventimila euro di multa. Tecnicamente, quel «frocio» urlato a bordocampo all’indirizzo di Roberto Mancini, per il giudice è una offesa generica e non una discriminazione sessuale. Tutto qui. L’allenatore dell’Inter è stato invece multato di 5000 euro (per aver «tenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria che l’aveva insultato»).  
Sembra ieri  che il candidato alla presidenza della Figc, Carlo Tavecchio, consegnava alla storia quell’ «Optì Pobà è venuto qua, prima mangiava le banane e ora gioca titolare nella Lazio» che non bastò a fermare la sua ascesa al vertice del calcio. E mentre il tiracapelli tra   tecnici continuava anche ieri («Quelle frasi non hanno offeso me, ma tante persone che vengono prese in giro e soffrono  per questa battute», ha insistito Mancini parlando a Repubblica) in Toscana si sono ricordati le parole dette nel 2011  dal tecnico nerazzurro -allora alla Fiorentina- ad un cronista della Gazzetta dello Sport   («Sei un frocio, vieni qui!»). Mancio ha smentito  ma il cronista è lì che conferma. Intanto il  Napoli ha  difeso «lo spessore umano e culturale» del proprio allenatore, e molti napoletani si sono chiesti perchè nessuno si indigna quando ogni domenica li chiamano terrori. C’è stato spazio anche per il presidente della Samp Ferrero che, lamentando «due pesi e due misure», ha ricordato la sua inibizione per tre mesi  per aver definito Thohir «un filippino». In questo triste  marasma, fortuna che nel week end tornerà il calcio giocato, e torneremo a divederci solo per un rigore non concesso o un gol mancato.
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