Destra o sinistra? Giuseppe Sala: “Me ne frego”

MILANO Giuseppe Sala è sempre stato l’oggetto misterioso delle prossime elezioni comunali di Milano. Il manager commissario di Expo, tirato per la giacchetta da centrodestra e da centrosinistra (dove, a quanto pare, si accaserà), non ha mai parlato veramento di “politica”. Fino a ieri sera. Quando, dal palco del convegno Acli-Ambrosianeum, si è prodotto in una serie di interessanti affermazioni. Tipo: «Milano è meglio di Roma. Noi ci confrontiamo col mondo». Ma soprattutto: «Se sono di destra, di sinistra, di centro o di altro? Io dico: me ne frego». E ancora: «La politica deve essere più contemporanea». Oppure: «Per risolvere le disuguaglianze non basta la solidarietà. Qualcuno deve rinunciare a qualcosa».
In attesa di misurare l’entusiasmo dell’elettorato di centrosinistra per queste esternazioni, proseguono i progetti della segreteria Pd. «Se ci sono le condizioni Sala darà una risposta a breve sulla disponibilità a candidarsi», ha detto il segretario regionale Alfieri. Già, quali «condizioni»? Semplice: che non ci siano le primarie, che a Sala non garbano (anche se ieri sera ha sfumato: «Non sono il punto centrale»). Qui però c’è un problema: le primarie non si faranno solo se nessuno si candiderà. E se Fiano vorrebbe ritirare la candidatura (lo scrive “La Repubblica”), c’è chi tiene duro: anzitutto l’assessore Majorino («Mi chiedono se sia vero che mi ritiri ”adesso che c’è Sala”. Siamo impazziti?»), e poi Roberto Caputo («Serenamente vado avanti»). Pisapia, sibillinamente, dice: «Voterò alle primarie e sosterrò il vincitore».
SERGIO RIZZA
Twitter: @sergiorizza