SPESE E SCONTRINI
10:47 pm, 19 Ottobre 15 calendario

Cene e scontrini, Marino: Le firme non sono le mie

Di: Redazione Metronews
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ROMA È durato quattro ore il colloquio che il sindaco dimissionario Ignazio Marino ha avuto ieri con  il procuratore aggiunto Francesco Caporale e con il pm Roberto Felici, titolari dell’inchiesta sulle spese del primo cittadino e sull’aumento del plafond da 10 mila a 50 mila euro sulla carta di credito del Comune. Marino è andato spontaneamente in Procura (l’inchiesta al momento non ha indagati), e ha negato qualsiasi irregolarità. Il primo cittadino, assistito dal suo avvocato Enzo Musco ha portato all’attenzione degli inquirenti anche della documentazione.
La linea difensiva del sindaco gioca sul fatto che le rendicontazioni delle spese spesso non erano firmate da lui, ma dalle persone del suo staff. Una leggerezza che avrebbe prodotto confusione nel riportare correttamente, a distanza di mesi, tutte le spese sostenute da Marino. Le indagini della procura erano state avviate in seguito agli esposti dei consiglieri del Movimento 5 Stelle e di Fratelli D’Italia, sia sulle cene sia sull’aumento del massimale per la carte di credito del Comune. Su questo punto l’avvocato Musco ha risposto: «Non è stato il sindaco a chiedere l’aumento».
METRO

19 Ottobre 2015
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