Riforma sanità in aula Sindacati tutti contrari
MILANO Prende il via domani in Consiglio regionale la “maratona” dedicata alla riforma del sistema sociosanitario lombardo per la quale sono stati presentati 24389 emendamenti e 8 subemendamenti da parte di tutti i partiti. Anche i segretari generali di Cgil (Elena Lattuada), Cisl (Osvaldo Domaneschi) e Uil (Danilo Margaritella) esprimono la necessità di riaprire il tavolo poiché, per loro, questa riforma «è il frutto di un compromesso al ribasso».
Il confronto con i sindacati «è avvenuto su un testo diverso da quello che andrà in discussione, disattendendo l’accordo sottoscritto dal presidente Maroni». Cgil, Cisl e Uil Lombardia avanzano critiche e richieste.
«L’obiettivo centrale della riforma – sostengono – doveva essere il rafforzamento dei servizi territoriali; in realtà il disegno di legge regionale va in direzione opposta». Per i sindacati «vanno chiaramente esplicitati i servizi che, con la nuova riforma, il cittadino troverà sul territorio in luoghi che devono essere identificabili».
I sindacati denunciano anche che dalla Regione non è arrivata «nessuna risposta sulla riduzione delle rette delle Rsa e dei ticket». Le sigle sindacali si oppongono anche alla revisione del ticket subordinata all’aumento del gettito fiscale perché «è inaccettabile rivedere la compartecipazione alla spesa sanitaria attraverso un aumento delle tasse per i cittadini». L’abolizione del superticket, inoltre, «deve essere decisa e attuata con assoluta urgenza».
AGI
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