AMBIENTE
7:58 pm, 30 Giugno 15 calendario

Le Ecomafie fatturano 22 miliardi di euro

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ben 29.293 reati accertati, circa 80 al giorno, per un fatturato criminale che è cresciuto di 7 miliardi rispetto all’anno precedente raggiungendo i 22 miliardi (di cui oltre 4,3 nel settore agroalimentare). È un bilancio pesante quello evidenziato dal rapporto Ecomafia di Legambiente. Dal dossier emerge la crescita dell’incidenza criminale nelle quattro Regioni a tradizionale presenza mafiosa (Puglia, Sicilia, Campania e Calabria), dove si è registrato più della metà del numero complessivo di infrazioni a danno dell’ambiente. In realtà migliora un po’ la Campania – sotto i riflettori – e peggiora la Puglia.
Si lucra su rifiuti e cemento
Sono in crescita i reati nel ciclo dei rifiuti (+26%) e le inchieste sul traffico organizzato di rifiuti, che arrivano addirittura a 35. Aumentano poi gli illeciti nel ciclo del cemento: 5.750 reati (+4,3%), realizzati soprattutto in Campania, seguita da Calabria, Puglia e Lazio. «Ora finalmente sono stati introdotti nel codice penale i delitti contro l’ambiente – ricorda la direttrice di Legambiente, Rossella Muroni – uno strumento fondamentale per combattere quella zona grigia dove impera la corruzione, che è diventata il principale nemico dell’ambiente per le troppe amministrazioni colluse, gli appalti pilotati, gli amministratori disonesti e le opache gestioni emergenziali».
Il monito di Mattarella: stroncare i traffici
La gestione illecita dei rifiuti e i traffici inquinanti «sono tra le attività principali delle mafie: dobbiamo stroncarle. E sono sicuro che ci riusciremo». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ricorda la legge sugli ecoreati con «strumenti più efficaci per contrastare la violenza contro il territorio e i beni comuni e per combattere l’azione predatoria delle mafie e le reti di complicità che alimentano il cancro della corruzione». Ma non basta l’azione repressiva, occorre «ricostruire un equilibrio tra territorio e società, tra sviluppo e cultura, tra ambiente e diritto della persona». Il rispetto dell’ambiente «è essenziale per la coesione sociale e per la ripresa del Paese».
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30 Giugno 2015
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