L’Ira di Nieri Zingaretti: Noi parte civile

ROMA. «Nessun membro dell’attuale giunta regionale risulta coinvolto». Così parlò il governatore del Lazio Nicola Zingaretti nella sua relazione davanti al Consiglio regionale sull’inchiesta di Mafia Capitale. Un’indagine, per il governatore, “che sta svelando un quadro corruttivo drammatico di proporzioni inaudite”.
«Ribadisco la nostra decisione di costituirci parte civile nel processo di Mafia Capitale che inizierà il 5 novembre prossimo al Tribunale di Roma – ha sottolineato – e ringrazio le opposizioni che hanno svolto il loro dovere di critica, anche dura, ma corretta nei confronti della maggioranza e del presidente. Opposizione che ha chiesto le mie dimissioni, che non condivido, ma che non demonizzo, ma la inserisco in una dialettica politica di tutto rispetto».
Sul fronte Campidoglio, invece, si difende dagli attacchi il vicesindaco Luigi Nieri, dopo che il suo nome è venuto fuori in alcune intercettazioni di Salvatore Buzzi, il ras delle coop sociali. «Ho cercato di tenere, in questi giorni, un basso profilo sulle molteplici illazioni che sono state fatte intorno al mio nome, per rispetto del mio ruolo istituzionale. Ma non ci sto a prestare il fianco a questo gioco al massacro, né a fare il bersaglio di certe ricostruzioni giornalistiche superficiali. Ciò che emerge con chiarezza nei brogliacci di cui si legge ogni giorno è una cosa: se qualcuno fosse mai venuto a bussare alla mia porta l’avrebbe trovata non chiusa, ma sbarrata».
Barcollano comunque le istituzioni: la seconda tranche di Mafia Capitale ha toccato la destra e la sinistra.  44 gli arrestati compresi consiglieri comunali e regionali di entrambi gli schieramenti politici. E, mentre, piazza Santi Apostoli è stata teatro di una fiaccolata “contro le mafie” organizzata da Cgil, Cisl e Uil (con la partecipazione di Sel), il 16 giugno saranno pronte le conclusioni della Commissione di accesso della prefettura che indaga sulle infiltrazioni mafiose in Campidoglio in vista della decisione su un possibile scioglimento del Comune.
 
METRO/OMNIROMA