Sciopero mezzi Atm si tratta sulla precettazione

TRASPORTI L’appuntamento è fissato per domani. Per quel giorno, infatti, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha convocato Atm e i sindacati di base Cub per cercare una mediazione sullo sciopero indetto per l’11 giugno. Formalmente contro governo e Job Act, in pratica contro “l’accordo Expo”. L’agitazione sarà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 fino a fine servizio.
La Cub aveva già provato a incrociare le braccia il 15 maggio scorso, ma il Prefetto aveva fatto scattare la precettazione per evitare la paralisi dei mezzi pubblici con conseguenti disagi per i turisti in visita all’Expo. E se anche questa volta l’intesa tra Atm e sindacati dovesse sfumare? «Farò tutte le mie valutazioni in base agli strumenti che l’ordinamento mi conferisce», ha detto ieri Tronca, che però ha anche ribadito la sua «forte fiducia nella mediazione, perché la democrazia si realizza con il confronto, parlando e sapendo anche ascoltare».
 Condizioni diverse
Ma cosa accadrebbe se la mediazione fallisse? Lo scenario più probabile è la precettazione, tuttavia, rispetto al 15 marzo la situazione è diversa e il provvedimento potrebbe anche non partire. A maggio, infatti, accanto ai Cub (sindacato minoritario in Atm) si erano schierati gli “scontenti” dell’accordo Expo, un nucleo numeroso  di dipendenti che avevano rotto con i propri rappresentanti sindacali, favorevoli all’accordo.
Oggi, il personale Atm ha ricevuto le buste paga di maggio e ha verificato gli effetti degli aumenti sul proprio stipendio. Inoltre, Atm ha quasi terminato l’iter per le assunzioni di 500 nuovi dipendenti e ha assicurato il premio di produzione 2014. È quindi ipotizzabile che le fila degli scontenti possano essersi assottigliate, quindi Tronca potrebbe anche decidere di rischiare. A quel punto ci sarebbe finalmente chiarezza, anche perché  altri 5 mesi di scontri e precettazioni non farebbero bene a nessuno.
ANDREA SPARACIARI