AMBIENTE
6:22 pm, 30 Marzo 15 calendario

Unione dell’energia per una UE con più infrastrutture

Di: Redazione Metronews
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UE Lo scorso 19 marzo il Consiglio europeo ha dato il via libera al pacchetto Unione dell’Energia, una strategia quadro proposta dalla Commissione europea per garantire ai cittadini comunitari un’energia sicura, sostenibile e competitiva a prezzi accessibili. I 1000 miliardi di investimenti previsti entro il 2020 dalla Commissione europea, in attuazione del progetto, comporteranno delle ricadute positive sul cittadino-consumatore, proprio perché diretti ad incidere laddove gli Stati membri fin ora non hanno saputo provvedere, o l’hanno fatto con scelte contraddittorie o perlopiù di carattere programmatico. Ma quali saranno le conseguenze per noi cittadini?
Uno degli aspetti più importanti della proposta della Commissione è la maggiore diversificazione dei fornitori che assicurerà una maggiore concorrenza nel mercato comunitario: ciò porterà un beneficio diretto nelle tasche dei cittadini, che vedranno scendere i prezzi in bolletta garantendo loro un risparmio annuo di 40 miliardi di euro.
Sicuramente una cifra non di poco conto considerando che, rispetto agli Stati Uniti, nell’area UE si spende il 30% in più per l’energia elettrica e, addirittura, il 100% in più per il gas naturale. Inoltre, un potenziamento delle infrastrutture renderà il sistema energetico europeo più efficiente così da permettere un minor bisogno di acquistare energia, con particolare attenzione al settore dei trasporti e dell’edilizia dove proprietari a basso reddito investono assai raramente in efficienza energetica.
Infine una seria politica di abbattimento delle emissioni di gas, fino al 40% entro il 2030, renderà l’ambiente più salubre, creando l’occasione per quel cambio di passo in materia che le associazioni ambientaliste chiedono da tempo. Ma l’obiettivo di riduzione delle emissioni è funzionale anche rispetto ai punti nodali della politica della Commissione Juncker: crescita, competitività, posti di lavoro per i cittadini della zona euro.
E così a beneficiarne non sarà solamente la salute, ma, secondo la scheda informativa della Commissione europea, incentivando investimenti a basse emissioni di carbonio in modo da incrementare la domanda e i ricavi per i settori industriali che producono tecnologie in questo campo, si creeranno nuovi posti di lavoro in settori in crescita quali l’ingegneria, le attività manifatturiere di base, i mezzi di trasporto, l’edilizia e i servizi alle imprese.
GIACOMO TACCARI
 

30 Marzo 2015
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