Mancini-Conte Il duello sugli oriundi
CALCIO «La Nazionale italiana deve essere italiana». Roberto Mancini arriva a Fiumicino e fischia l’inizio del dibattito che anima la giornata all’Hilton Airport. La posizione dell’allenatore dell’Internazionale diventa il fulcro delle discussioni e, di fatto, fa passare in secondo piano i residui delle polemiche arbitrali legate ai match dell’ultimo turno di Serie A.
Sotto i riflettori, le convocazioni di Franco Vazquez (nella foto) e di Eder in Nazionale per il match in Bulgaria, valido per le qualificazioni a Euro 2016, e per la successiva amichevole contro l’Inghilterra. «Io so che la nazionale italiana deve essere italiana. Magari ci troviamo in nazionale un giocatore che non è italiano ma che ha solo dei parenti qui. Ma questa è solo la mia opinione», dice il tecnico nerazzurro. Da Coverciano, la risposta di Antonio Conte: «Gli oriundi? Camoranesi ha vinto il Mondiale, penso a Ledesma, Paletta, Thiago Motta, Amauri, Romulo, e diversi altri, basti pensare che all’ultimo mondiale c’erano 83 oriundi su 736 calciatori. Queste sono le regole, questo è il calcio».
METRO
© RIPRODUZIONE RISERVATA