Marino cancelli le trascrizioni
Sulle trascrizioni dei matrimoni gay è sempre più braccio di ferro tra il prefetto Giuseppe Pecoraro e il sindaco Ignazio Marino, con il primo che ha inviato una lettera formale al titolare del Campidoglio: «Il prefetto di Roma, avendo appreso dell’avvenuta trascrizione di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso sul Registro di Stato Civile del Comune , ha in data odierna trasmesso una lettera al sindaco invitandolo ad annullare le trascrizioni effettuate. Il Prefetto si riserva, qualora il Sindaco non provveda, di procedere alla cancellazione delle trascrizioni ai sensi di legge». Marino ha risposto indirettamente, citando il premier: «Matteo Renzi ha fatto bene domenica a riaffermare uno dei punti che erano stati qualificanti nella sua ultima corsa per la segreteria del Pd» ha detto il sindaco riferendosi all’annuncio del presidente del Consiglio, che ha promesso per gennaio una proposta di legge per i diritti delle coppie omosessuali.
Ma il braccio di ferro che si consuma in Comune è un affare di Stato, col ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha dichiarato: «No al matrimonio, no alle adozioni e no alla reversibilità delle pensioni, che sfascerebbe i conti pubblici». E nel mezzo di questa battaglia tutta politica due attivisti di Gay Center, Jeff e Domenico, una delle coppie omosessuali che ha ottenuto la trascrizione a Roma del matrimonio contratto all’estero si è appellata a Pecoraro, sollevando una questione pratica: «Non siamo un problema di ordine pubblico. Siamo solo una coppia. Perché annullare un atto che certifica anche in Italia che siamo sposati? Non possiamo essere coniugi in Belgio e single a Roma».
(Metro)
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