9:34 pm, 14 Ottobre 14 calendario

Punti verde ristoro verso la class action

Di: Redazione Metronews
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Tutto da rifare sui punti verde ristoro. Il bando vinto nel maggio 2011 da 33 imprenditori, che si impegnavano a tutelare dal degrado altrettanti parchi, offendo servizi di custodia, manutenzione del verde, apertura di aree cani, iniziative per i bambini, ricevendo in cambio dal Comune la possibilità di aprire e gestire chioschi bar, sarà sostituito.
Epilogo in tribunaleUna decisione che spinge ora i vincitori della gara (dal maggio 2011) a ricorrere al tribunale. «È stato ignorato non solo il nostro diritto soggettivo, in quanto vincitori di un bando, ma anche quello dei cittadini che in 5 anni non hanno potuto usufruire di parchi decorosi. Ci tuteleremo singolarmente e collettivamente» spiega uno dei vincitori. Nel nuovo bando in sostanza sarà l’amministrazione a dettare a monte tutti i parametri e regole uguali per tutti sugli arredi da usare, sulle metrature, sui vincoli da rispettare.
La difesa del’assessoreLe procedure del vecchio bando erano «illegittime per diversi motivi che sono oggetto di valutazione. Il suo annullamento non pregiudica comunque l’intenzione dell’Amministrazione di trovare forme di collaborazione tra pubblico e soggetti privati per la manutenzione e valorizzazione degli spazi verdi della nostra città» ha spiegato l’assessore all’Ambiente Estella Marino. Per Athos De Luca, presidente capitolino della Commissione Ambiente, il vecchio bando presentava dei rischi su eventuali abusi edilizi o irregolarità sui chioschi. «Il nuovo bando avrà tempi rapidi anche in fase esecutiva». In mattinata alcuni degli imprenditori vincitori del bando hanno avuto un colloquio con l’assessorato all’Ambiente, apprendendo l’intenzione del Comune di annullare tutto.
Soldi già anticipati«Le regole erano nero su bianco anche nel bando che abbiamo vinto» racconta Francesco Pastorella, presidente dell’associazione che riunisce i vincitori del bando, che aggiunge: «Per rispettare i vincoli del Comune e della sovrintendenza ho speso di tasca mia 40 mila euro tra progetti preliminari conformi alle indicazioni dell’amministrazione e carotaggi del terreno. E come me hanno anticipato soldi anche le altre 32 imprese. Il Comune ha sbagliato? ci sarà qualcuno che pagherà».
(Paolo Chiriatti)

14 Ottobre 2014
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