12:05 am, 13 Ottobre 14 calendario

Triton la risposta Ue all emergenza degli sbarchi

Di: Redazione Metronews
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Roma. Partirà il primo  novembre l’operazione Triton (conosciuta anche come Frontex Plus), tentativo europeo di fronteggiare in maniera condivisa sbarchi ed immigrazione. L’obiettivo è quello di rafforzare il pattugliamento dei confini meridionali d’Europa attraverso un’assistenza tecnica (navale e aerea) coordinata da Frontex, l’Agenzia dell’Unione europea per la gestione delle frontiere. Il controllo si concentrerà nei mari di Lampedusa, di Sicilia e di Calabria. Per quanto concerne le risorse, la partecipazione degli Stati membri attraverso uomini e mezzi sarà volontaria, mentre il budget – 2,9 milioni al mese per la prima fase dell’operazione – è assicurato dal Fondo di Sicurezza Interna dell’Ue e dala stessa agenzia Frontex. Nel 2015, inoltre, si prevede che Parlamento europeo e Consiglio si accordino su un aumento del bilancio di Frontex, per garantire la stessa intensità di finanziamenti anche nel lungo periodo. L’impegno europeo, inoltre, pone fine a Mare Nostrum, operazione tutta italiana avviata nel 2013 grazie alla collaborazione tra il Governo e la Marina Militare. «Non ci saranno due linee di difesa delle nostre frontiere – dichiara il ministro dell’Interno Angelino Alfano – oggi l’Europa fa la propria parte, ma il nostro Paese continuerà ad agire secondo quanto prevede il diritto internazionale della navigazione». Oltre alle operazioni di pattugliamento dei mari, Triton prevede che funzionari di terra lavorino a supporto delle autorità italiane nell’accoglienza e nello screening dei migranti che sbarcheranno. Un’operazione, insomma, che inaugura una stretta collaborazione tra gli Stati membri nella supervisione dei confini nell’area del Mar Mediterraneo e che aiuta a gestire un fenomeno, quello migratorio, sempre rilevante nel nostro paese: gli ultimi dati UNHCR (agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) parlano di quasi 65.000 accolti, cifra che colloca l’Italia al sesto posto in questa speciale classifica. Nonostante la vicinanza geografica con l’Africa, però, le mete più ambite per stabilirsi sono altre: contro le 15.750 richieste d’asilo in Italia, la Germania ne ha ricevute più di 77.000, la Francia 60.600, la Svezia poco meno di 44.000. Dopo un primo soccorso, i migranti irregolari sono condotti momentaneamente in centri d’accoglienza per il tempo necessario a stabilirne l’identità, la legittimità della permanenza o disporne l’allontanamento. Stando ai dati che il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione fornisce mensilmente, tra le regioni italiane più interessate dalla presenza di migranti compaiono la Sicilia ed il Lazio, che accolgono rispettivamente il 24% e il 13% degli stranieri. Discreto anche il contributo di Puglia e Lombardia (rispettivamente al 10% e 9%). Tra le meno coinvolte Trentino, Abruzzo e Basilicata, ferme all’1%.
 
(Giulio Sacco)

13 Ottobre 2014
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