I russi danno la colpa alle scarpette

MANICOMIO FOOTBALL CLUB. Colpa della papera di Akinfeev? Macché. Attacco troppo sterile? Nemmeno. Sarà che gli anni passano anche per Capello? Neanche per sogno. Il “merito” della figuraccia russa ai Mondiali è tutto delle scarpette da calcio. Parola di Alexander Shumsky, un prete ortodosso che tramite il suo avveniristico sito ha predicato urbi et orbi una verità scomoda: «indossando scarpe rosa o blu, è come se la nazionale si fosse messa mutandine e reggiseno». E non è finita. Secondo il prete, infatti, tutto questo sarebbe solo una parte di un progetto col quale «l’ideologia liberale della globalizzazione vuole opporsi al Cristianesimo col calcio». Roba da far impallidire anche il Grande Fratello. Ma Alexander non è l’unico ad essere in difficoltà. A tenergli compagnia c’è un cameraman che, al momento di inquadrare i giocatori di Francia e Germania, è stato pizzicato a sbirciare un foglietto dove erano suggerite facce e nomi dei campioni. Aiutateli.
(Andrea Romano)
© RIPRODUZIONE RISERVATA