Piano di rientro al rush finale

Entra nel vivo l’approvazione del Piano di rientro della Capitale. Il cosiddetto Salva Roma è stato presentato ieri dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore al Bilancio Silvia Scozzese alla Giunta. Tra due giorni sarà consegnato definitivamente al governo. Il premier Renzi avrà 60 giorni di tempo per approvarlo. In caso contrario potrebbe anche configurarsi il commissariamento per l’amministrazione capitolina, ma in pochi credono a questa eventualità, anche tra le opposizioni. «Il Piano di rientro è stato scritto a 4 mani con il governo, dubito che Renzi non lo firmerà» è l’analisi di Alfio Marchini.
Le linee guidaIl Piano di rientro avrà una durata triennale. I soldi per rimediare al disavanzo strutturale delle casse capitoline dovranno arrivare dalla dismissione delle aziende partecipate del comune. Tra queste ci sono Farmacap, Roma Multiservizi, Assicurazioni di Roma e Risorse per Roma. Sebbene il sindaco ieri abbia parlato di piena «sintonia con la Giunta», non si può dire altrettanto della maggioranza in Aula Giulio Cesare: i 4 consiglieri di Sel da lunedì disertano i lavori dell’assemblea proprio in polemica con le dismissioni, e potrebbero far mancare il numero legale per l’approvazione del Bilancio 2014, entro il 31 luglio.
Oltre alle dismissioni, ci sarà una spending review complessiva. «Dobbiamo razionalizzare una spesa complessiva per Roma che è sovra-dimensionata. Una volta fatto questo potremo investire le risorse risparmiate dalle voci inutili versi settori importanti come scuola e sociale» ha spiegato in Giunta la Scozzese, aggiungendo: «Nel triennio inaspriremo la lotta all’evasione, attraverso Aequa Roma, per poter arrivare nel 2017 a un alleggerimento della pressione fiscale locale». Nel piano di rientro ci dovrebbero essere 160 milioni di euro in più per Atac da parte della Regione. altri 300 milioni potrebbero essere a disposizione della città con l’allentamento del Patto di Stabilità.
(Metro)